lunedì 18 maggio 2015

Kizumonogatari - 012 [novel ita]












Cosa vuol dire "non aggiorni da febbraio!!!"? Ops. BEH. Sono passati solo 3 mesi........ok...


011

Kizumonogatari - 012
Immagino che sia stata la differenza di volume tra la gamba sinistra, che partiva dall’articolazione, e quella destra dal ginocchio in giù. La trasformazione di Kiss-Shot, che aveva mangiato la propria gamba sinistra, fu incredibile. Ero rimasto sorpreso dalla sua crescita da bambina di 10 anni a bambina di 12—ma questa volta, anche se sapevo già che avrebbe cambiato aspetto, ne restai ancor più sconvolto.
Dopo aver ottenuto la gamba sinistra, Kiss-Shot, in un istante, crebbe fino ad arrivare circa alla mia età.
Diciassette anni.
Credo sia diventata persino più alta di me.
Ovviamente, nell’intervallo che va dai 10 ai 17 anni, anche gli esseri umani subiscono un enorme cambiamento d’aspetto, dal ‘periodo delle caratteristiche sessuali in secondo piano’ al ‘periodo della crescita vera e propria’—per fare un esempio concreto, le dimensioni del suo seno erano diventate stupefacenti.
Se avesse camminato spavaldamente col petto in fuori come aveva fatto finora, avrebbe avuto un effetto meraviglioso.
Anche il suo aspetto in generale era diventato più adulto e, al tempo stesso, persino il suo vestito aveva preso una forma più elegante. I capelli si erano allungati ancora ed erano raccolti in una coda di cavallo.
Un risultato davvero impressionante.
Comunque il suo aspetto non ha importanza, Kiss-Shot aveva comunque 500 anni fin dall’inizio.

Kiss-Shot - tratto da Nisemonogatari

“Umph.”
Kiss-Shot era soddisfatta.
Lo sembrava anche quando le avevo riportato la gamba destra, quindi è evidente che Kiss-Shot provava questa soddisfazione ogni volta. E siccome non cerca di nascondere la sua felicità, persino io, che non sono altro che le sue ‘gambe e braccia’, sono felice a mia volta solo guardandola.
E ne vale davvero la pena.
“Sento che le condizioni del mio corpo sono migliorate notevolmente—si può dire che io abbia recuperato quasi del tutto la mia immortalità.”
“Bene……Allora puoi andare tu stessa al prossimo combattimento?”
“Temo di no, sfortunatamente sembra che io non possa usare ancora appieno le mie capacità da vampiro. Significa semplicemente che mi è un po' più difficile morire in confronto a prima. Forse potrei affrontare Dramaturgie in queste condizioni, ma per come sono ora, non riuscirei a sconfiggere nemmeno Episode.”
Poi, aggiunse con una nota cauta nella voce, “Senza contare che il prossimo avversario è Guillotinecutter.”
“…………….”
Dici sempre le solite cose, pensai.
Ma prima di quel momento…

Prima di tutto, avevo mandato a casa Hanekawa, le cui ferite erano guarite—credevo che fosse meglio farlo mentre Oshino teneva sott’occhio Episode.
In un modo o nell’altro, Oshino era riuscito a non incontrare Hanekawa e sicuramente non voleva incontrarla (fin dal primo giorno, Oshino e Hanekawa, grazie a del tempismo che aveva dell’incredibile, avevano finito per non incontrarsi mai—siccome doveva essere impossibile per Hanekawa evitarlo, ne dedussi che doveva essere Oshino quello ad evitarla) o così pensavo—Hanekawa però sembrava averlo intuito e così acconsentì a tornare a casa.
Ci vediamo domani, aveva detto.
Ed era andata a casa.
Dopo che Episode aveva ripreso conoscenza, io, lui e Oshino ci eravamo occupati del campo sportivo che era chiaramente un disastro. Avevamo riempito a mani nude i buchi del campo scavati dalla croce e avevamo appianato la sabbia così come l’avevamo trovata, oltre ad aver fatto sparire i pezzi di carne di Hanekawa (naturalmente, non importa quanto uno aspetti, non evaporano), sparsi tutt’intorno (a riguardo, avemmo una specie di discussione piuttosto animata, ma alla fine li avevamo raccolti e sotterrati in un’aiuola, un cartello a segnalare “la tomba di Pii-chan”. Quello che aveva avuto l’idea di mettercelo era stato lo specialista Oshino Meme. A me sembrava che usare una croce fatta con dei bastoncini come lapide fosse di cattivo gusto, per quanto ci si potesse fare dello humor nero), così, beh, non si può dire che fosse come prima, ma avevamo sistemato il tutto in modo che gli altri non se ne sarebbero accorti.
Poi, Oshino e Episode—se ne erano andati insieme, lasciandomi indietro, diretti da qualche parte.
“Ho perso,” aveva detto Episode, mentre se ne andava.
“Cavolo, che risate—sto proprio invecchiando. Sono stato sconfitto da un pivello come te—”
“……………….”
“Non guardarmi in quel modo—chiedo scusa per quella signorina. Anch’io mi sono scaldato più del dovuto. Inoltre—francamente, per me, combattere contro un subordinato della Sterminanomalie è stato un vero lavoraccio. Non potevo permettermi di sottovalutare nemmeno la presenza di una persona normale—beh, alla fine ho perso comunque, quindi dire così non mi fa certamente sembrare più figo, anzi…Però, non credo che potrai affrontare Guillotinecutter con quella tecnica da un colpo e via. Potrei pure essere un pazzo—ma la sua follia è proprio su un altro livello.”
Episode, alla fine, come pattuito—in realtà, l’incontro aveva perso i suoi effetti nel momento in cui Hanekawa si era intromessa e io avevo cercato di uccidere Episode, quindi non si può dire in modo del tutto sincero “come pattuito”, ma comunque—ci aveva restituito la gamba sinistra di Kiss-Shot.
Il 5 Aprile, alle prime luci dell’alba, come qualche giorno prima, Oshino era tornato portando con sé una borsa che conteneva la gamba sinistra di Kiss-Shot.
Kiss-Shot l’aveva mangiata subito.
Stava morendo dalla voglia di mangiarla.
E così si era trasformata in una diciassettenne.

“Guillotinecutter—”
Un uomo con una pettinatura a spazzola, somigliante ad un prete cattolico.
Era l’unico—senza un’arma.
“—Che tipo di persona è? Sia tu che Episode sembrate incredibilmente diffidenti nei suoi confronti.”
“E infatti ora ti spiegherò qualcosa su di lui.”
“Le tue spiegazioni solitamente sono molto vaghe. Ci sono troppe cose che capisco solo a posteriori. Fammi un riassunto più decente. Ho le orecchie aperte.”
Il sole del 5 aprile stava già sorgendo.
Finché restiamo in questa stanza al secondo piano delle rovine scolastiche, non dobbiamo preoccuparci della luce solare, ma voglio comunque sapere tutta la storia da Kiss-Shot prima che vada a letto.
In realtà, ho sonno anch’io.
Comunque, Oshino aveva lasciato il borsone e se ne era andato di nuovo. Era uscito per l’ultima negoziazione—nonostante fosse un disgraziato dall’aria superficiale, era uno stacanovista.
Beh, lo pago profumatamente.
Il minimo che possa fare è svolgere la sua parte.
Però, mi chiedo davvero quando dorma…….
“Sebbene tu me lo abbia domandato, anche se ti spiegassi per ago e per segnale, dubito che il tutto acquisterebbe un vero e proprio significato pratico.”
“Non credo che sarà inutile…..E comunque si dice ‘per filo e per segno’, non ‘ago e segnale’,” le dissi.
“Guillotinecutter……Siamo d’accordo che sia un essere umano?"
“Sì. Non è un vampiro come Dramaturgie e non è nemmeno un mezzo vampiro come Episode. È un umano fatto e finito, leale e si può dire che sia nella norma.”
“A me non sembra molto nella norma, però.”
Non sembra neppure leale.
Non sembra affatto un uomo al quale si possano attribuire tali parole.
“Mh. Beh, in effetti,” disse Kiss-Shot. “È un… ecclesiastico.”
“Hah. Non dirmi che fa parte delle forze speciali della Santa Sede.”
“Ci sei andato vicino, ma sei ancora fuori strada.”
Kiss-Shot scosse la testa alla mia battuta.
……Quando le parlavo e lei aveva 10 o 12 anni, naturalmente non provavo nulla, ma ora che abbiamo circa la stessa età, in qualche modo mi rende nervoso.
Kiss-Shot aveva la stessa bellezza delicata di una bambola.
…..Sembrava un po’ una modella straniera.
O può darsi che assomigliasse di più—ad un’aristocratica di tempi passati visti nei film.
Forse era il vestito che dava quell’impressione.
“Mi chiedo come possa esprimerlo usando le parole di questa nazione….Ebbene, una traduzione letterale sarà più che sufficiente.”
“Una traduzione letterale?”
“Guillotinecutter è un arcivescovo di una tal religione di recente creazione, senza una storia alle spalle.”
“U-un arcivescovo?”
È un pezzo grosso.
Un arcivescovo così giovane—dato che è umano, deve avere un’età che rispecchi il suo aspetto, no?
“Quella religione non ha un nome—è un’organizzazione che neppure la sottoscritta conosce bene. Però, c’è una sola cosa che devo chiarificare—secondo la dottrina di quella religione, l’esistenza delle Anomalie non è riconosciuta.”
“Ah….”
Una religione senza una storia e di recente formazione, eh?
Però, Kiss-Shot ha più di 500 anni, quindi francamente non so quanto sia affidabile il suo senso del tempo. Potrebbe chiamare una religione nuova anche se magari esiste da prima della guerra.
Mi chiedo quale sia il numero ordinale di Guillotinecutter come arcivescovo.
È impossibile che sia di prima generazione.
“Guillotinecutter è personalmente incaricato di far rispettare il principio fondamentale di quella religione, ossi di eliminare le Anomalie che non dovrebbero esistere. Ebbene, in altre parole, Guillotinecutter, oltre ad essere un arcivescovo, al tempo stesso presta servizio come comandante di quelle che chiameresti forze speciali.”
“Capisco.”
“È il comandante fantasma del gruppo oscuro che combatte nel cono d’ombra delle forze speciali più tenebrose.”
“Traduzione troppo letterale.”
Traducilo un po’ meglio.
È così cliché.
“Ad ogni modo…….alla fine è solo un umano, no? Indipendentemente dai trucchetti che cercherà di usare, non ha speranze contro un vampiro, giusto?”
“È un ‘umano’ che non è né vampiro né mezzo vampiro e che è stato scelto espressamente per la sua abilità nell’esorcismo di vampiri. Non dovresti abbassare la guardia—entrambe le braccia mi sono state prese da quell’uomo, non è forse così?”
“Già.”
Dramaturgie, la gamba destra
Episode, la gamba sinistra.
Guillotinecutter, le braccia—
In pratica, il doppio degli altri.
“Però quella volta è andata così perché avevo sottovalutato la situazione. Oltretutto, le mie condizioni erano già compromesse.”
Kiss-Shot addusse questa giustificazione traballante. 
Beh, non mi andava di contraddirla.
“Se Dramatugie caccia i vampiri per lavoro ed Episode per ragioni personali, Guillotinecutter lo fa secondo un credo. Questa è semplicemente una mia opinione, ma la fede è un qualcosa di particolarmente problematico.”
Lavoro. Ragioni personali. Credo.
Beh—un credo potrebbe essere sicuramente più problematico di ragioni personali.
“Eh, quindi cosa dovrei fare?”
“Uscirne vittorioso. Il come puoi deciderlo tu.”

Kiss-Shot - tratto da Nisemonogatari

“…………”
Potrai pur essere una vampira leggendaria o quello che è, ma costringere le cose ad andare come vuoi te mi sembra un po’ esagerato.
Poi Kiss-Shot, pronunciate quelle parole, si sdraiò sulla sua branda e si addormentò in un istante.
Uhmm.
Dato che ha l’aspetto di una ragazza della mia età e che è pure parecchio carina, se mi espongo così incautamente alla sua figura addormentata, mi riesce difficile fare qualsiasi cosa.
Mi sento come se mi stesse tentando.
Mi sento come se fossi scortese se non facessi nulla.
Mi sento fin troppo a disagio riguardo a tutto questo.
Era una spirale infinita di delirio.
“….Va beh.”
Era giunto il momento (ossia l’alba), perciò avrei provato a dormire anch’io.
Comunque, non aveva molto senso cercare di decidere come affrontare il prossimo scontro, l’avevo capito dopo i recenti avvenimenti con Episode—un piano di battaglia poco convincente avrebbe solo finito per confondermi se fosse fallito.
Dovevo avere una mente lucida e aperta a tutte le possibilità durante i combattimenti.
Anche se è chiedermi troppo.
Persino oggi, dopo il tramonto, Hanekawa sarebbe venuta qui—dovevo parlarle. Fino ad allora, sarebbe stato meglio riposare per farmi trovare pronto. Beh, il corpo di un vampiro funziona secondo la regola ‘preserva sempre le condizioni di salute’, perciò, anche se non avessi dormito, sarei stato pronto comunque, ma se devo essere sincero, si trattava di prendermi cura del mio spirito.
Era già il 5 Aprile.
Le vacanze primaverili, se notate, stavano già per finire.
Mi chiedo sul serio se sarò in grado di tornare ad essere umano prima dell’inizio del nuovo trimestre—se la scuola fosse iniziata, ovviamente una risposta scherzosa tipo “ero alla ricerca di me stesso” non sarebbe stata accettata—e pensando a queste cose, mi addormentai.
Anche se in giro si dice che i vampiri dormono nelle bare—dormii su un letto fatto di banchi come Kiss-Shot e Oshino.
E poi, quando mi svegliai, era già sera.
Non avevo fatto sogni.
In qualche modo, sembra che i vampiri non sognino.
Pensandoci bene, calcolai che da quando ero diventato un vampiro, avevo dormito circa 12 ore al giorno, ma dato che è difficile restare attivi e svegli quando c’è il sole, non posso farci nulla.
E poi una bella dormita fa crescere sani e forti.
Kiss-Shot stava ancora dormendo—e non è che lei era cresciuta per aver dormito tanto, ma comunque, visto lo stato delle cose, svegliarsi vicino ad una ragazza bellissima addormentata al proprio fianco, in un certo senso, è ancora più sconcertante di quando Kiss-Shot aveva l’aspetto di una bambina.
Sembrava che Hanekawa—dovesse ancora arrivare.
Anche Oshino non era ancora tornato.
Dato che doveva aver capito che Hanekawa stava per arrivare, se davvero la stava evitando di proposito, per il momento non si sarebbe fatto vedere.
Non è che dovessi fare prove generali, ma aspettai Hanekawa rileggendo i manga sulle battaglie ESP scolastiche che Oshino mi aveva restituito dopo averli letti.
Avevo finito cinque volumi quando Hanekawa si presentò alle rovine.
Mi sono persa, disse.
Come al solito—come aveva detto Oshino, è l’effetto della barriera. Crea parecchi problemi questa barriera—anche se d’altra parte si può dire che sia davvero la cosa migliore quando si tratta di tenere nascosta Kiss-Shot Acerola-Orion Heart-Under-Blade mentre recuperava i suoi poteri.
Coperta dal contratto.
In realtà, della barriera si era occupato Oshino di sua spontanea iniziativa.
Per l’equilibrio—aveva detto.
“Buongiorno, Araragi-kun.”
Mettendo via la torcia, Hanekawa si sedette su una sedia.
Indossava l’uniforme scolastica.
Dato che la camicia e il maglione della divisa erano stati distrutti dall’attacco di Episode la scorsa notte, avevo segretamente sperato che quel giorno sarei riuscito a vedere Hanekawa con i suoi vestiti normali, ma alla fine le mie aspettative furono tradite.
“Traditrice.”
“Mmh? Cosa? Cos’hai detto? Ti sto tradendo, Araragi-kun?”
“No, stavo parlando da solo.”
O meglio, stavo esprimendo i miei pensieri egoistici.
Quindi ha delle divise di ricambio, eh?
Beh, dopotutto si dice che le uniformi femminili si rovinino facilmente.
“Come va la ferita allo stomaco, Hanekawa?”
“Anche se dici la parola ‘ferita’—non è rimasto nulla.”
“Davvero? Chissà, meglio controllare.”
“Come ‘chissà’?”
Si arrabbiò.
Eppure l’avevo detto piuttosto seriamente.
Comunque ne avevo già avuto la conferma la notte precedente e poi Hanekawa stessa aveva detto che stava bene, quindi forse si era sistemato davvero tutto.
Era stata guarita con del sangue di vampiro.
Solo dopo mi ero preoccupato del fatto che forse, se avessi usato il mio sangue, c’era il rischio che Hanekawa si trasformasse in vampiro, ma quando lo chiesi allo specialista Oshino, mi disse che non avevo di che preoccuparmi.
La trasformazione in vampiro e l’immortalità operano secondo due sistemi apparentemente diversi—o meglio, non c’è un gran collegamento tra di loro. Nessuna delle due abilità ha l’altra come effetto secondario, sono completamente estranee l’una all’altra.
“Se posso guarire le ferite altrui, allora i vampiri non sono così malvagi, credo—beh, tanto per cominciare, se non mi fossi trasformato in un vampiro, in primo luogo tu non avresti ricevuto quella ferita.”
“Hai ragione.”
Ahahah, rise Hanekawa.
Poi spostò lo sguardo verso Kiss-Shot, che era ancora addormentata sui banchi,
“Ah, allora è vero, è cresciuta—Heart-Under-Blade-san,” disse.
“Wow, è diventata veramente bella. I lineamenti sono gli stessi…...Eppure sembra quasi un’altra persona.”
“Anche una ragazza la pensa così?”
“Tutti lo penserebbero….I capelli sono raccolti in una coda, però non li scioglie nemmeno quando dorme.”
Mmmh, fece Hanekawa.
Sembrava che stesse pensando a qualcosa.
Beh, se ci pensate, una ragazza in generale è più percettiva nei confronti di un’altra ragazza.
Hanekawa restò a pensare per un po’, anche se alla fine non disse nulla; tornò a guardarmi e,
“Tieni, Araragi-kun. Una Coca Cola. L’ho comprata per te,” disse, estraendo dalla borsa che aveva con sé una lattina che aveva comprato ad una macchinetta, e me la allungò.
La presi.
“Ah—grazie.”
“Tra l’altro, io ho una Coca Cola Zero.”
“Ah.”
“Dato che i muscoli ti si tonificano spontaneamente, non ingrasserai, non importa quante calorie assumi, credo, no? E quindi, in nome di tutte le ragazze, sono gelosa.”
“Non saprei. Beh, se devo essere sincero, non provo un vero e proprio appetito. È come se il mangiare non mi interessasse.”
Anche Kiss-Shot non mangia molto.
Immagino che quando mangia qualcosa, non lo faccia perché ha fame, ma perché si ritrova davanti cibi deliziosi e invitanti.
“Il cibo dei vampiri è il sangue, vero?”
“Ah, sì.”
“A proposito, senti tipo il bisogno di succhiare del sangue?”
“Mh? No—direi di no.”
Anche se sono un vampiro.
Sembra che Kiss-Shot non abbia la capacità di succhiare sangue ora come ora, aveva detto Oshino—mi chiedo se valga lo stesso anche per me?
Non ci avevo mai pensato.
“......Sai che differenza c'è tra il sapore di una Coca Cola e quello di una Coca Cola Zero, Hanekawa?”
“Certo.”
“Beh, io no.”
“Mmh....... Beh, ecco, ci ho pensato parecchio.”
“Mh?”
“Pensa se avessero creato un nuovo prodotto. Una società di bibite che riesce a produrre una Coca Cola Zero dello stesso identico sapore della Coca Cola normale.”
“Oh...”
“Solo che il colore è azzurro cristallino!”
“Ma allora non è Coca Cola!”
Finii per ridere.
Era divertente, almeno un po'.
E poi—Risi ancora per qualche istante e presi un lungo respiro.
La miglior rappresentate di classe.
Studentessa modello.
Voti eccellenti.
Parlando di Hanekawa Tsubasa, vengono in mente solo descrizioni del genere. Pensavo fosse una persona intransigente, di vedute ristrette—pensavo fosse una rappresentante di classe presuntuosa, eppure, se provi a parlarle, l'impressione che ti lascia è proprio l'esatto opposto.
Parlare con lei è piacevole. Lei, poi, pensa sempre al bene dei suoi amici.
E nonostante questo, ieri ha dovuto passare dei momenti orribili.
Non mi ha nemmeno incolpato.
Dall'inizio di aprile, abbiamo cominciato a vederci tutti i giorni—se Hanekawa non l'avesse fatto, mi chiedo se il mio cuore si sarebbe già arreso.
L'ansia per l'incertezza di poter tornare o no ad essere un umano. Quella nata dal dover combattere contro dei vampiri esorcisti—se abbasso di poco la guardia, tutte le insicurezze mi attanagliano lo stomaco.
Per Kiss-Shot, un vampiro che praticamente si vanta di essere il più forte là fuori, potrebbero essere emozioni difficili da comprendere. E Oshino, d'altra parte, non se ne interessa nemmeno—invece, Hanekawa dissolveva le mie paure.
Non solo per quanto riguardava la notte precedente.
Non si può esprimere a parole quanto Hanekawa mi abbia aiutato.
Quanto mi abbia salvato.
Credevo di saperlo, ma finché non è capitato quello stupido incidente ieri notte—prima di quel momento, era come se non avessi capito davvero quanto lei aveva fatto per me.
Perciò.
Devo parlare con Hanekawa.
Devo dirle qualcosa.
“Hanekawa.”
“Mh?”
“È meglio se non vieni più a trovarmi.”
“......Mmh.”
Hanekawa, sorridendo—si alzò dalla sedia e mi si avvicinò.
“Beh, immaginavo l'avresti detto.”
“Per favore, non voglio che tu ti faccia male—è diverso dalle altre volte. Ovviamente, anche prima non volevo coinvolgerti in tutta questa storia.....Onestamente, credo di aver esagerato non sopprimendo i miei sentimenti. Mi pento di tutti quegli scatti d'ira. Ma ora è diverso.”
“...in che modo è diverso?”
“Ieri, quando la croce di Episode ti ha attraversato il fianco......Ho perso il controllo. Credo che il sangue avesse smesso di circolare...come se fosse giunta davvero la morte.”
“La mia?”
“La mia.”
Anche se ho un corpo immortale—credevo di essere morto.
Faceva male come se quella croce avesse attraversato il mio, di corpo.
“Ti ho mai parlato della debolezza di un essere umano?”
“.............”
“Quella ferita...era come se fosse stata inflitta su di me. No—ha fatto più male, ancora di più. Hanekawa, io...”
Le dissi questo.
Dalla notte precedente, avevo pensato ad un milione di modi in cui potessi dirglielo, ma alla fine l'unico modo era parlargliene direttamente.
“Non credo di voler tornare ad essere un umano, ad essere debole, anche al costo di sminuirti.”
“......Sminuire me?” disse Hanekawa, perplessa. “Non ti permetterei di farlo, comunque.”
“Piuttosto, sei sicura di sapere quello che stai facendo? È il periodo delle vacanze di primavera e tu lo stai sprecando per il bene di uno come me—e in più ti sei ritrovata sul punto di morire. Ci pensi a quello che stai facendo?”
“Per.....niente?”
Come se non si aspettasse di sentirsi rivolgere un'accusa del genere, Hanekawa scosse piano la testa. “Non ho ricordi dell'accaduto e il resto non lo ricordo bene, ma il fatto che fossi sul punto di morire è stato per colpa mia, no? Se proprio devo dirtelo, non c'era bisogno che mi salvassi.”
“Non parlare di questa cosa in questi termini, te lo proibisco.”
Mi rendo conto che Hanekawa stia parlando seriamente.
Mi rendo conto che non vuole che io mi preoccupi.
Non è ipocrisia.
È semplicemente una persona...buona.
Però, proprio perché ha una personalità così forte—
È per questa ragione che è in pericolo.
“Non lo so.”
“...........”
“Se mi trovassi nella tua situazione, non sono sicuro che riuscirei a salvarti. Per esempio, se ci scambiassimo di ruolo, non credo avrei il fegato di fare una cosa del genere. In presenza di un tipo estremamente pericoloso, non so se avrei il coraggio di esporre il mio corpo mortale in quel modo—eppure tu lo fai come se fosse normale.”
Cercai di trovare le parole adatte, ma era tutto inutile.
Non riuscivo a trovarne di migliori.
C'era solo una parola che potesse descrivere Hanekawa.
“Mi fai paura.”
“.....Paura, dici?”
“Francamente, mi intimorisci. E mi viene voglia di allontanarmi da te,” dissi, guardando il pavimento. “Non farti del male. Non è che non ci provi, davvero, ma non riesco proprio a capire perché ti spingi fino a questo punto per me. Sono solo un compagno di classe che hai conosciuto di recente, non capisco come tu possa essermi così fedele—sei come una santa.”
Una santa.
O una madre.
“Ma i tuoi sacrifici sono troppi per uno come me. Non riesco nemmeno a capacitarmi di quanti tu ne stia facendo. A comprenderli e ad accettarli. Non si tratta di riuscire a curarti o no—se anche solo penso a tu che vieni ferita per il mio bene.....rimango paralizzato. Questo è ciò di cui ho più paura, non posso affrontare Guillotinecutter in questo stato.”
“Non mi sto sacrificando.”
Poi Hanekawa—
Ripeté con un tono di voce un po' più arrabbiato, “non mi sto sacrificando.”
“E allora cosa stai facendo?”
“È una forma di autocompiacimento,” disse Hanekawa, in tono calmo. “Araragi-kun. Penso che tu mi stia fraintendendo—non sono una persona buona come credi e non sono nemmeno così forte. Sto facendo solo quello che voglio fare...non credo che esista una persona che pensa soltanto a se stessa tanto quanto me.”
“..........”
“Se conoscessi la vera me stessa, Araragi-kun, ne rimarresti davvero deluso.”
Mi preoccupa il fatto che tu abbia un'impressione così sbagliata di me, sembrava voler dire la risata di Hanekawa.
“Sono ingannevole e intransigente. Quel tanto che basta per ripugnarti, almeno.”
“.....Stai bluffando.”
"Non lo sto facendo, è tutto vero. Anche con te, quello che faccio, lo faccio solo perché ne ho voglia. Perciò, non c'è nulla di cui tu dovresti preoccuparti.”
“Hanekawa......”
“Però.” Hanekawa batté le mani. E con le mani ancora unite, disse “se la mia presenza rende difficoltosi i tuoi movimenti, allora dovrei seriamente rivedere le mie priorità.”
Poi aggiunse, "hai abbastanza manga sui combattimenti, è arrivato il momento che io mi ritiri dal mio ruolo di compratrice di fumetti. Anche se ne leggessi degli altri, non cambierebbe poi molto. In effetti, non mi pare ci sia molto altro che io possa fare.”
“No, c'è qualcos'altro che puoi fare,” dissi, guardandola risolutamente negli occhi. “Aspetta.”
“..................”
“Durante il nuovo semestre, a scuola. Aspettami.”
È una richiesta crudele, credo.
Non so quanta agonia e ansia debba provare una persona che ne aspetta un'altra che potrebbe persino non tornare.
Dopo questa discussione, dovrò combattere conto il più pericoloso esorcista specialista dei tre, quello di cui tutti diffidano, e anche se per pura fortuna riuscissi a sconfiggerlo, non so nemmeno se potrò davvero tornare ad essere un umano—ma nonostante questo, voglio che mi aspetti.
“Non vedo l'ora di essere di nuovo in grado di parlare con te, davvero, dal più profondo del mio cuore.”
“.....Oh.”
Non so perché, ma a questo punto Hanekawa indietreggiò di un passo.
L'espressione nei suoi occhi sembrava felice.
“Bipbipbip, bipbipbip, bipbipbip.”
“Eh? Cos'è quel suono?”
“È il rumore del battito di un cuore.”
“Cosa? Il cuore delle ragazze fa questo rumore?”
Sembra il suono di una sveglia!
“C'è mancato poco, stavo per innamorarmi.”
“In quel caso avrei potuto, che ne so, portarti in una villa o alle terme.”
Una scelta raffinata.
Perché lei dev'essere ricca, quindi apprezzerebbe.
“Usi sempre questo approccio per provarci con le ragazze?”
“Eh? Oh, no. Non stavo seguendo il tuo ragionamento. E poi comunque non ho quasi mai parlato con le ragazze.”
“Parli come uno sciupa femmine. Eppure compri quel tipo di riviste...”
“Ugh....!”
No, quello è perché sono un ragazzo.
Non potevo fare altrimenti.
“Oh, mamma.”
E dicendo così, Hanekawa si stirò il più possibile. Poi la sua espressione divenne indubbiamente risoluta e in quella posizione infilò le mani nel bordo della gonna della divisa.
Pensavo che avrebbe sollevato ancora una volta la gonna per me, ma Hanekawa in effetti non farebbe mai una cosa del genere senza un motivo logico.
Invece, si tolse le mutandine.
Abbassò quel pezzo di stoffa rosa, con del pizzo ai bordi, e, facendo attenzione che non entrasse in contatto con le suole delle scarpe, lo sfilò da entrambe le gambe.
Inutile dire che ero pietrificato.
L'assenza di un motivo logico era opprimente.
“Ehm...tieni.”
Con il viso chiaramente arrossato dall'imbarazzo, Hanekawa mi allungò le sue mutandine appallottolate.
“Citando una qualsiasi scena prima della battaglia finale in un manga del genere delle battaglie ESP,” disse Hanekawa in modo impacciato, “te le presto. Fai in modo di riportarmele quando ci vedremo nel nuovo semestre.”
“....Aspetta un attimo. È vero che nel primo manga che mi hai comprato c'era una scena del genere, ma, se la memoria non mi inganna, in quell'occasione l'oggetto che l'eroina dava all'eroe era la sua collana!”
“Ma io non ho una collana," disse Hanekawa, agitata, tenendosi giù la gonna con una mano.
“Araragi-kun, a te piacciono le mutandine, no?”
“...........!”
Non lo posso negare!
Non lo posso negare?!
Siccome negarlo avrebbe delle ripercussioni sull'identità di Araragi Koyomi, non lo posso assolutamente negare?!
Araragi Koyomi non dice mai di no!
Ehi, aspettate un attimo!
“E-ehmmm.”
“Ah, se non le vuoi...”
“No, non sto dicendo che non le voglio. Non c'entra il volerle o non volerle. Uh-mh. Vediamo, ecco, hai detto che te le devo restituire quando ci rivedremo nel nuovo semestre?”
Mentre provavo una leggera sorpresa per il fatto che l'intimo femminile potesse diventare così minuscolo una volta tirato via, prima di impazzire, presi l'indumento.
Un tepore delicato mi riempì il palmo della mano.
“.......Scusa, non te le restituirò.”
“C-cosa?”
“Davvero, non te le restituirò mai più. Saranno ereditate dai miei successori come cimelio del casato Araragi.”
“Per favore, smettila!”
“Queste mutande hanno abbandonato per sempre il tuo corpo!”
“Stai scherzando?!”
“Non te le darò mai più, ma in cambio,” dissi.
Mi misi in una posa eroica.
“Ripagherò i miei debiti. Quando avrai bisogno, anche se non potrò fare un granché, io ci sarò—ripagare il debito che ho nei tuoi confronti da oggi sarà la mia unica ragione di vita.”
“Ehi, senti, ridammele.”
Le mie parole non sortirono alcun effetto, anche se erano davvero fighe.
Mmmmmhhh.
Le parole non hanno potere, sono inutili.
“Devo tornare subito a casa. Oltretutto, con questa gonna corta e svolazzante...... Araragi-kun, a confronto, sconfiggere l'uomo chiamato Guillotinecutter non è così difficile, non trovi?”
“Già.”
Non importa quanto la battaglia possa essere difficile—
Se ci penso, andare a casa senza mutandine dev'essere molto peggio.
Anche se comunque non sarà una vittoria facile.
“Beh, quindi...buona fortuna.”
“Buona fortuna.”
Incontriamoci nel nuovo semestre.
Sorridendo, battemmo i pugni.
Il nuovo semestre finite le vacanze di primavera.
Non vedo l'ora di incontrare Hanekawa.
Non vedo l'ora di essere nella stessa classe.
Io.
Ho un nuovo motivo per tornare ad essere un umano.
Con il ricordo del mio addio ad Hanekawa ancora fresco, circa tre ore dopo la sua partenza, mentre Kiss-Shot finalmente si risvegliava, Oshino tornò alle rovine della scuola—e, con un'espressione seria, davvero insolita, disse “mi dispiace, ho combinato un casino.”
E con un tono di voce che rispecchiava la sua espressione facciale, aggiunse “Rappresentante-chan è stata rapita.”

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