lunedì 12 agosto 2013

[Novel Ita] No.6 Beyond – Inukashi's Days (parte seconda)








Current Mood: pumped
Listening to: Call your Name - mpi


Ecco la seconda parte di Inukashi's Days. Qui trovate la prima parte.


“Non muoverti,” sentì una voce al suo orecchio. 

Questa volta, i peli di ogni singolo centimetro di pelle del suo corpo si drizzarono. Non perché una lama gli era premuta contro la gola. Ma perché quella voce era completamente priva di calore. Tutte le emozioni in essa erano state congelate.  Il suo tono gelido aveva ghiacciato addirittura le emozioni stesse di Inukashi.
Era la voce di un assassino.
Era la voce di qualcuno che poteva strappare una vita umana senza esitazione, senza un battito di ciglia.
E—e oltretutto—questo tizio è dietro di me.
Se Inukashi avesse potuto scommettere su qualcosa, l’avrebbe fatto sulla sua abilità di percepire la presenza delle persone. Il suo sesto senso era sviluppato come quello di un cane. Più una persona provava emozioni, più Inukashi era in grado di sentire sulla pelle la sua presenza. Grazie a questa sua capacità, era riuscito ad evitare pericoli e dispute più volte. Ma questa volta, non aveva percepito sulla. Non era nemmeno in grado di distinguere la minima emozione dalla persona che strisciava dietro di lui.
Forse non è umano? È un morto che è emerso dalle profondità dell’Inferno? Un demone? Un mutaforma1?
I denti si rifiutavano di stare fermi. I suoi molari battevano l’uno contro l’altro, facendo uno strano rumore meccanico. La loro eco gli risuonava nelle orecchie.
Click-click. Click-click.
Click-click. Click-click.
Inukashi strinse i denti e si abbracciò lo stomaco.
“A-Aspetta un attimo. Stavo solo…”
“Metti a posto la scatola.”
“D-D’accordo, d’accordo! Farò come dici.” Tremando, Inukashi rimise il contenitore sulla mensola.
“F..fatto. L’ho rimessa a posto. Va bene così, vero?”
“Va bene così? Mi prendi in giro?”
La lama si mosse sempre molto lentamente. Sentì una scossa di dolore acuto. Faticò a trattenere l’urlo che stava per sfuggirgli di bocca. Gli sudavano le ascelle.
“Rubare è punito con la morte in questo posto. Non dovresti avere delle lamentele se venissi ucciso.”
“G-Già, ma beh, non potrei nemmeno lamentarmi se venissi ammazzato, no? E-Ehi, vivo nelle rovine, comunque… sai dove si trovano? Sono piuttosto lontane da qui, le rovine dell’hotel. Quella è casa mia. Vivo lì con I miei cani. Il mio nome è…ah, beh, non ho un nome, perché sai—chi ha bisogno di un nome in un posto come questo, no? La gente mi chiama inukashi—il Prestacani2. I cani fanno parte del mio mestiere. Ah ah, ma chi se ne frega del mio nome, no? Però mi piace, diciamo. Ah ah. Quindi se vorrai mai chiamarmi per nome, è Inukashi.”
Inukashi continuava a parlare. Sentiva che se avesse smesso, la gola gli sarebbe stata tagliata nel silenzio che ne sarebbe seguito.
“Ehi, dai. Ti sto pregando. Mi dispiace, quindi mi perdoni? Ti prego? Scusa. Non lo faro mai più,” provò ad implorare in modo pietoso. “Non uccidermi. Mi metto in ginocchio. Aiutami, ti prego. Io…non voglio morire, non ancora. Davvero, non voglio morire. Mi dispiace, mi dispiace tantissimo. Non toccherò mai più le tue cose. Lo prometto. Ti prego, solo, non uccidermi.”
Inukashi non stava recitando. Stava pregando onestamente che gli fosse risparmiata la vita.
Non uccidermi, ti prego. Lasciami andare.
Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego.
Il coltello si sollevò. Improvvisamente, si sentì la base del collo molto più leggera. Inukashi emise un lungo sospiro. I muscoli del collo gli dolevano, probabilmente per essere stati tesi per tutto il tempo. Il punto tagliato del collo pulsava leggermente se premeva con le dita, ma non uscì una sola goccia di sangue.
Il possessore del coltello aveva fatto un taglio leggero, così superficiale da tagliare solo il primo strato di pelle, in modo da immobilizzare dalla paura la vittima. Non abbastanza profondo da farlo sanguinare, ma sufficiente a far provare dolore alla preda.
Lo sapevo. Il tizio dietro di me non è umano. È un morto, un demone, un mutaforma…
Inukashi si voltò lentamente, tenendosi ancora il collo con una mano. La verità era che non voleva girarsi. Voleva andarsene via da quel posto. Ma i suoi piedi esitarono; sentiva che il momento in cui si fosse girato e avesse iniziato a correre, un coltello gli si sarebbe conficcato dritto dritto nella schiena.
Lentamente, lentamente si voltò.
Ah?
Dovette sbattere le palpebre. Era perfettamente conscio di avere la bocca spalancata.
La figura di fronte a lui non era un morto, un demone o un mutaforma. Era un ragazzo che indossava una camicia a quadri. Poteva essere una ragazza. No, era un ragazzo. Una ragazza non avrebbe potuto utilizzare una voce gelida come quella. Semplicemente, il ragazzo sembrava una ragazza.
Aveva lunghi capelli che gli arrivavano fino alle spalle e gli nascondevano la fronte. Il viso, piccolo e bianco, era sorprendentemente proporzionato. Inukashi si era immaginato gli occhi del ragazzo scintillare pieni di intento omicida, ma invece erano sereni e imperscrutabili.
Aveva degli occhi di un colore strano.
Un elegante grigio scuro. Era la prima volta che Inukashi vedeva degli occhi di quel colore.
Il ragazzo sembrava essere più alto di Inukashi, ma pensò che avessero circa la stessa età. Eppure Inukashi non era nemmeno sicuro della sua stessa età.
Il tipo rinfoderò il coltello, indossando ancora la stessa espressione assente. Inukashi si sentì invadere dal sollievo. Poi, provò irritazione per essersi sentito sollevato.
Sono stato minacciato da questo stecchino? Voleva schioccare la lingua per la frustrazione. Cavoli, non riuscirò mai a perdonarmi.
“Avresti potuto scegliere una camicia leggermente migliore da indossare.” Inukashi mostrò un sorriso compiaciuto mentre fece un cenno col mento. Aveva intenzione di apparire disinvolto e imperturbato. “Ma la qualità non è per niente male. Non è qualcosa in cui ti puoi imbattere nel West Block.”
“È una camicia presa in prestito.”
 “In prestito? Dove l’avresti preso un indumento di così buona qualità, ah? Non dirmi che l’hai preso da No.6.”
Voleva solo fare una battuta, ma nel momento stesso in cui pronunciò quelle parole, capì che era l’unica possibilità. La qualità superiore della maglietta era evidente a colpo d’occhio. Sembrava soffice al tatto, calda e durevole. Anche il kit di emergenza che aveva appena posato sullo scaffale, era un prodotto proveniente dall’interno delle mura, non c’erano dubbi.
“Ma tu chi diavolo sei? Non dirmi che vieni da—” gli morirono le parole in gola. Aveva appena visto il ragazzo estrarre una striscia di carne essiccata dalla tasca sul petto e addentarla.
“Ehi…non mi dire che quella…” Inukashi frugò nella borsa appesa al suo fianco. Era vuota. Era sicuro di averci messo dentro la carne essiccata, ma non c’era più.
“Prendo questa”, disse il ragazzo. “Come risarcimento per il tuo furto.”
“C-Cazzate! Chi è il ladro adesso? Ridammela, è la mia carne! Ridammela!”
Eh. Il ragazzo rise. Il suo sorriso sembrava sia innocente che spensierato.
“Vuoi provare a riprendertelo con la forza, Inukashi?”
“Gh…” Inukashi si morse il labbro. Non era qualcuno contro cui potesse vincere in uno scontro alla pari—glielo diceva il suo istinto.
Dannazione, avrei dovuto portare con me i cani. Se li avessi con me, potrei atterrarlo in un attimo.
Ma i suoi cani non erano lì. Inukashi era solo.
“…E sia. Tienitela.”
“Bravo. Dovresti imparare a capire quando ascoltare. Ti aiuterà a vivere più a lungo.”
“Dannazione, smettila di prenderti gioco di me!” Aspetta e vedrai. Mi vendicherò.
Inukashi si ritrasse verso la porta. Afferrò la maniglia. Non c’era motivo di restare lì più del dovuto.
Il ragazzo si sedette su una pila di libri e non disse nulla. Solo il suo sguardo era fissato su Inukashi. I movimenti di Inukashi erano tenuti totalmente sotto controllo da quello sguardo. Le braccia e le gambe si irrigidirono e si mossero in modo impacciato, si rifiutavano di muoversi in modo fluido.
“…Che diavolo sei…?” Ripeté la domanda di pochi attimi prima. Questa volta l’aveva posta in modo più serio. “Vivi qui?”
“Sì.”
Non si aspettava una risposta.
“Da solo?”
“Sì.”
“Questa casa è rimasta abbandonata per secoli. Non ci ha vissuto nessuno per anni—o almeno, doveva essere così. Da dove diavolo sei sbucato? E perché hai una camicia e un kit d’emergenza che provengono chiaramente da No.6? Ah, e quel topo—che cos’è? Sembra un robot. Non dirmi che l’hai costruito te?”
Inukashi sapeva che avrebbe dovuto fuggire da lì il prima possibile, ma la sua bocca continuava a muoversi. Dalle sua labbra usciva una domanda dietro l’altra.
“Parli molto, eh? Sono sorpreso del fatto che non ti sia ancora morso la lingua.” Il ragazzo scosse la testa. Un sorriso divertito gli attraversò il volto.
Inukashi si sentì quasi attratto da lui. Il cuore gli iniziò a battere più rapidamente.
Questo tizio è pericoloso. Più pericoloso di un assassino e decisamente molto più fastidioso. Glielo diceva il suo sesto senso. Ed era anche piuttosto sicuro di non sbagliarsi.
Non aver nulla a che fare con lui. Allontanati da qui e non ci tornare mai più—una voce di avvertimento gli echeggiò nelle orecchie. Inukashi di solito obbediva a quella voce istintivamente, ma questa volta la ignorò e continuò a interrogare il ragazzo.
“Qual è il tuo nome?”
Il ragazzo inclinò la testa di qualche millimetro. “Nezumi.”
Il suo nome, pronunciato così inaspettatamente e rapidamente, era decisamente inusuale per un umano.
“Che cavolo di nome è? E qual è il tuo vero nome?”
“Potrei dire lo stesso di te, Prestacani. Non è un nome decente, questo è sicuro.”
“Hmpf… beh, potrebbe anche essere. Nezumi, eh? Almeno è facile da memorizzare.”
“Quindi hai intenzione di ricordartelo?”
“Ehm… beh…” Inukashi si sentì preso in giro. Doveva farla breve il prima possibile, o sarebbe rimasto invischiato in uno dei piani di Nezumi. Come un insetto catturato in una ragnatela, sarebbe stato immobilizzato e alla fine divorato.
Pericolo, pericolo, pericolo.
“Beh, ci si vede, Nezumi. Se saremo fortunati, forse ci rincontreremo.”
“Se saremo fortunati.”
Al diavolo la fortuna. Mi assicurerò di non vedere mai più la tua faccia.
Inukashi fece scivolare la mano dietro di lui e aprì la porta, sgattaiolando fuori. Appena mise piede all’esterno, accelerò il passo su per le scale, camminando più veloce che poteva. Il suo piede si bloccò a mezz’aria. A circa metà della rampa di scale, Inukashi si trovò a girarsi. Riusciva ancora a vedere la porta arrugginita.
“Nezumi, eh,” mormorò.
Riuscirò davvero ad andarmene senza vederti mai più?
Se saremo fortunati.
La frase che aveva sentito solo pochi attimi prima, risuonava ancora nella sua testa.
Se saremo fortunati.
Probabilmente ci rincontreremo. Ebbe una sensazione improvvisa. Era vicina all’essere una premonizione. Da quel momento in avanti, avrebbe rivisto quel ragazzo molte volte. Avrebbero creato un legame.
Il suo corpo quasi indietreggiò per il disgusto. Ma nelle profondità di quel disgusto si celava qualcosa di leggermente più tenero. Mormorò sottovoce, di nuovo.
“Nezumi, eh?”

“Mi hai chiamato?”
Gli arrivò una risposta stranamente nitida.
Eh?
“Mi hai chiamato, Inukashi?”
Aprì gli occhi. C’era troppa luce.
La sua stanza, nascosta nell’angolo più lontano delle rovine, era invasa dalla luce. Al di là del riquadro di vetro della finestra poteva vedere il cielo azzurro in uno squarcio tra le nubi.
Quell’azzurro gli rimase impresso sulle retine.
Nezumi lo stava scrutando in volto. I loro occhi si incontrarono. I suoi occhi erano dello stesso elegante grigio scuro, come la prima volta che si erano incontrati.
“Cosa…ci fai qui…?”
“Eh? Cos’è questo trattamento? Sei tu che mi hai chiamato. Usando questo qui come messaggero, ricordi?” Un cane marrone dimenò la coda di fianco a Nezumi.
“C…Chiamare? Te? Pff, certo che no. Volevo chiamare…”
“Allora, chi volevi chiamare?”
“Stavo…”
“Inukashi, sei sveglio?” Una testa dai capelli bianchi fece capolino da dietro Nezumi.
“Shion.”
“Sì, sono io. Devi aver passato le pene dell’inferno. Ma adesso va tutto bene. Ti rimetteremo in sesto in men che non si dica.” Shion sorrise.
Inukashi stava per mettersi a piangere. Si fermò in tempo dall’aggrapparsi a Shion e singhiozzare disperatamente.
Shion, avevo paura. Pensavo che stessi per morire. Ero così spaventato, mi sentivo così solo e non sapevo cosa fare. Per questo ti ho chiamato.
“Ecco, bevi.” Shion gli allungò una ciotola scheggiata. Conteneva un liquido denso e verdastro. Un odore di terra sporca gli colpì le narici.
“Ma che…”
“È un’erba medicinale. Ho trovato un libro di medicina orientale nella libreria di Nezumi e ho pensato di dargli un’occhiata. Sono andato nella foresta e ho trovato parecchie cose. Questo ti calmerà la nausea e ti aiuterà anche a recuperare le forze.”
“…Eh? Orientale?”
“È un tipo di medicina tramandata in Oriente. Il libro dice che dovrebbe aumentare le capacità generali di guarigione del tuo corpo. Avanti, assaggialo.”
Tappati il naso. Così sarà sopportabile,” disse Nezumi. Inukashi si tappò il naso come gli era stato detto e ingollò il tutto in un colpo solo. In fondo non aveva un sapore così cattivo. L’amaro che gli percorse la gola sembrò restituirgli le forze. Emise un lungo sospiro.
Sono venuti davvero per me. Hanno ricevuto il mio SOS. Ho sperato che arrivassero e non ho offerto nulla in cambio.
Shion posò una mano sulla fronte di Inukashi. Gli trasmise una sensazione fresca e piacevole.
“Sarà meglio che tu stia a letto per un po’. Non hai preso la polmonite, ma hai tutti i sintomi di un’influenza. E anche dell’anemia—”
“Se rimango bloccato a letto, i miei cani moriranno di fame.”
“Ci penseremo noi. Mi prenderò cura io delle tue mansioni per quanto riguarda il noleggio dei cani, e Nezumi ti manterrà fornito di cibo. Giusto?”
Nezumi scrollò le spalle leggermente. “Certo, vedo cosa riesco a fare. Ma sei in debito con me, Inukashi. Alzerò gli interessi.”
Inukashi riuscì a fare un debole sorriso da dove era sdraiato. Le osservazioni di Nezumi, che di solito lo irritavano da matti, gli suonarono incredibilmente gentili ora.
Ho decisamente qualcosa che non va. Se piangessi qui adesso, chissà quanto mi prenderebbe in giro in futuro. Se proprio dovessi piangere, vorrei che ci fosse solo Shion qui. Trattieniti. Lacrime, non azzardatevi a scendere.
“Di’, Inukashi.” Shion sorrise in modo ancora più angelico. “Non credo che dovremmo preoccuparci dell’influenza, a giudicare dalla tua forza fisica. Ma la ferita che hai sull’alluce è tutta un’altra storia.”
“L’alluce? Ah, intendi quello destro? È da un po’ che mi fa male.” Inukashi si feriva continuamente. A meno che fosse una ferita considerevolmente profonda, se la sistemava alla bell’e meglio.
“Ha fatto infezione,” osservò Shion. “Se la lasciamo così, si gonfierà di pus e non sarai in grado di camminare. Quindi—”
“Quindi?”
“Dobbiamo operare.”
Shion tirò fuori lo stesso kit d’emergenza di allora. Non sembrava essere più vecchio di quando Inukashi l’aveva visto la prima volta.
“Shion, ehm, cos’hai intenzione—?”
“Inciderò la ferita, estrarrò il pus, la disinfetterò e poi la ricucirò. Tutto qui. Finirò in un lampo.”
Shion stava già indossando i guanti di gomma, impugnando un bisturi. Era un piccolo coltello argentato, affilato alla perfezione. Inukashi sentì raggelarsi la spina dorsale.
“I-Incidere? Aspetta, aspetta un secondo, Shion. Fermati. E-E gli antidolorifici? L’anestesia?”
“Non ne ho.”
“Cosa vuol dire, non ce li—”
“Va tutto bene. Finirò subito. Scusa, Nezumi, potresti tener fermo Inukashi? Assicurati che non si muova.”
“Ricevuto.”
Nezumi bloccò i fianchi di Inukashi con entrambe le mani. La parte inferiore del corpo di Inukashi era completamente immobilizzata.
“Credo potrebbe essere una novità per te, Inukashi,” Nezumi sorrise in una maniera stranamente provocante. “Ma Shion ama ricucire le persone. Sembra tanto innocente, ma in realtà è sadico fino al midollo.”
“Cos—smettila!” urlò Inukashi. “Ho paura! Aiutami!” Era al di là della sua portata riuscire a fare il duro in quel momento. Stava per piangere.
“Calmati,” disse Nezumi, irritato. “Fa’ come ti dice. Oltretutto, persino io riesco a capire che si tratta di una ferita piuttosto seria. Rischieresti la vita se la lasciassimo così com’è. So che Shion non l’ha detto chiaramente, ma credo che quel taglio sia ciò che ha causato il tuo malessere.”
“Non mi importa cosa l’ha causato. Fa male! Fermati,” gemette. “Qualcuno mi aiuti! Shion, abbi pieta!”
“Andrà tutto bene. Non muoverti,” disse Shion. “Oh, vedi? Si era formato tutto questo pus all’interno. Sono sorpreso che riuscissi ancora a camminare. Devi essere stordito per il dolore. Okay, ho quasi finito.”
“Non sono stordito,” piagnucolò Inukashi. “Owww, non cucirlo! Fa male!”
“Non piangere,” disse Nezumi. “Fa’ il bravo. Ti darò un premio.”
Una dolce melodia fuoriuscì dalle labbra di Nezumi. Cullò dolcemente il cuore di Inukashi. Per un istante, Inukashi si trasformò in un neonato ed si ritrovò tra le braccia di qualcuno. Era libero dalla paura e dalla sofferenza. Era in uno stato di riposo pacifico.
“Fa’ il bravo. Non pensare a niente, dormi e basta. Ti proteggeremo con tutto ciò che abbiamo. Non ti consegneremo al Mietitore, non importa cosa accadrà.”
Ti proteggeremo con tutto ciò che abbiamo.
Inukashi aprì gli occhi e guardò Nezumi. Poi, guardò il profilo di Shion, mentre il ragazzo era ancora accovacciato ai suoi piedi. Entrambi i loro volti erano seri. Numerose strisce di sudore segnavano la guancia di Shion e gli formavano delle goccioline sul mento.
Ti proteggeremo con tutto ciò che abbiamo.

Non era una bugia.

Questo mondo era guidato dalle bugie, ma le parole di Nezumi erano vere. Anche se tutto in questo mondo era un’invenzione, Inukashi sapeva che avrebbe potuto credere a quelle parole a colpo sicuro.
Inukashi non poté trattenersi oltre. Le lacrime gli si riversarono dagli occhi. Continuarono a scendere. Gli sembrava di affogare nelle proprie lacrime.
Bastardi, addirittura farmi piangere.
Inukashi si premette entrambi i pugni sugli occhi e pianse silenziosamente.

Il cielo azzurro era ancora lì, fuori dalla finestra.

-- END OF CHAPTER –



Note e sproloqui:
(1) Mutaforma: in genere con questo termine ci si riferisce ad un essere umano in grado di assumere sembianze di un'altra persona o di un animale. Forse lo sapevate già, ma io pensavo fossero in grado di trasformarsi solo in animali (vedi le lezioni della McGranitt, in Harry Potter), perciò ho preferito aggiungere quest'informazione.

(2) Prestacani: il termine 'inukashi' in giapponese è formato dalle parole inu (犬) che significa 'cane' e kashi (貸し), 'prestito', che se unite formano appunto la parola "prestacani", colui che, come Inukashi, mette a disposizione i propri cani per una certa somma di denaro. Tuttavia nella novel vengono usati i katakana, perciò non è più 犬貸し ma semplicemente イヌカシ. Lo stesso per quanto riguarda Nezumi, che, anche se il nome in sé significa 'ratto', non è scritto con il carattere 鼠, ma con i katakana (ネズミ).

Beh, che dire, questo capitolo a mio parere è bellissimo, mi è scappata una lacrimuccia alla fine. Inukashi è un personaggio che adoro, perciò vederla piangere è stato un colpo al cuore. Nezumi è sempre il solito sciocco, affascinante e malinconico protagonista, che appena entra in scena attira tutti gli occhi su di sé (ho un debole per i suoi occhi e i suoi sorrisi anche se è comunque tutto nella mia testa, perché, beh, lui non è reale -come è possibile??? [inserire urla a caso]). Anche Shion è il solito patatino inquietante, con quel fare angelico che fa a botte con le sue intenzioni celate. Non fraintendetemi, lo amo, ma a volte è un pochettino creepy.

Va beh, la finisco qui. Potrei continuare all'infinito, ma no, è meglio chiudere in bellezza con la consueta official art. Al prossimo capitolo!

Inukashi, Nezumi e Shion - Official Art

7 commenti:

  1. Belloooo! Continua a tradurre, sei bravissima! Adoro No.6 quindi adoro anche te! Grazie per i capitoli!

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    1. Prego! Sono contenta di sapere che qualcuno legga le mie traduzioni, quindi sono io che ti devo ringraziare. ;A; E sono ancora più contenta di scoprire quanto No.6 venga apprezzato. Ciao ciao. (●´∀`●)

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  2. Che meraviglia! È un capitolo davvero bellissimo e interessante questo, mi piace sempre scoprire cose accadute in precedenza e che hanno una certa importanza, come il primo incontro fra Nezumi e Inukashi. Credo che quella scena sia stata uno dei momenti in cui i sentimenti di Inukashi verso il "nostro rattino tenebroso" siano stati più trasparenti. E che dire, aggiungo le mie urla alle tue, perché non riesco a non impazzire all'immagine che mi sono fatta dei sorrisi e degli sguardi di Nezumi, e di Nezumi stesso nella sua totalità. È incredibile. Però, non credo di esagerare col dire che nell'anime hanno "ammazzato" il personaggio di Inukashi (e si, anche tutti gli altri); emerge così tanto, così bei pensieri... i suoi pensieri sul mondo animale, sui cani nello specifico, e la particolare attenzione che si ha per gli animali in questa novel (vediamo anche tutti i topini) siano stati una delle cose che più mi hanno colpita di questa storia! È una visione nuova, che forse non avevo mai realizzato, a cui magari, pur vedendo in giro e sentendo opinioni di persone animaliste e simili, non ero mai arrivata. Posso forse osare nel dire che ho cominciato a imparare qualcosa da No. 6, ma da imparare ce n'è ancora tanto, davvero tanto. Grazie, grazie e ancora grazie, sei bravissima, sei fantastica, ero curiosissima di leggere Beyond e le "side stories" e per fortuna sono arrivata qui, sia grazie al link di Kaze no Requiem che ad una citazione su di una pagina dedicata a questa storia! Scusa la lunghezza, non ho per niente il dono della sintesi e spero mi perdonerai, buona fortuna per tutto. :))

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    1. Ma figurati! Adoro i commenti lunghi, ma non per questo disdegno quelli corti, ovviamente. Perché fa sempre piacere leggere le opinioni degli altri riguardo a No.6, che siano brevi o prolisse, e vedere quanto quest'opera, a distanza di anni dall'anime, venga ancora così apprezzata è meraviglioso.
      Personalmente questo capitolo è stato molto, molto bello, sia appunto, come dici te, perché ha raccontato del primo incontro tra Nezumi e Inukashi, sia perché entriamo nella coscienza di quest'ultima e riusciamo a capirla un po' meglio. Perché effettivamente nell'anime è tutto molto sbrigativo, secondo me hanno addirittura semplificato tantissimo l'animo complesso dei personaggi, primi fra tutti Shion e Safu. Nella novel vengono descritti in modo impeccabile, non hanno un carattere piatto od omogeneo, anzi, cambiano e crescono e noi, da lettori, siamo messi di fronte alle loro mille sfaccettature ed è una cosa meravigliosa che purtroppo nell'anime è andata completamente persa.
      E sì, Nezumi...è incredibile. Non c'è altro modo per descriverlo. [forever fangirling (●´∀`●) ]
      Per quanto riguarda il mondo animale, concordo ancora con te, è dato particolare rilievo a tutto ciò che lo riguarda: Inukashi e il legame con i suoi cani, le vespe e la natura di Elyurias, per non parlare del protagonista stesso, Nezumi, che è accompagnato dai suoi topini intelligentissimi e dolcissimi. E poi, il suo nome significa proprio "ratto", quindi un animale.
      Se ci badi, il primo volume della novel inizia con il nome di Nezumi. Il capitolo stesso si chiama "Nezumi/ratto, bagnato fradicio". Noi lo teniamo così il suo nome, perché sappiamo che è effettivamente un nome proprio di persona, ma il lettore che non ha mai sfogliato le pagine di No.6, quando si accinge la prima volta alla lettura della novel, si trova spiazzato quando capisce che quel "ratto bagnato" è in realtà una persona. Secondo me l'Asano voleva farci capire che il mondo umano e quello animale sono strettamente legati e dovrebbero coesistere in pace, cercando di evitare lo strapotere di uno e la sottomissione dell'altro.
      Scusa, sono veramente logorroica quando parlo di No.6, però mi andava di scrivere i miei pensieri a riguardo, così come hai fatto tu. E sappi che apprezzo molto questo scambio d'idee, mi hai fatta riflettere parecchio. :)
      Ciao! c:
      Ps. grazie per i complimenti! Traduco con piacere questi capitoli, della serie: questo e altro per No.6!

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  3. Ah...sono commossa!
    Facciamo una petizione per un anime decente!
    Ci sono certe robe (InuYasha) che durano una vita e sono 50 puntate di storia e il resto filler inutili e noiosi...e No° 6 me lo stroncano così!
    Che gente!
    Grazie per la traduzione!

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  4. ciao piacere sono mari , devo per forza ma per forza ringraziarti per il lavoro che hai fatto nel tradurre , credo che tutta l'opera di NO 6 sia un capolavoro , e conosciuto pochissimo pultroppo , io l 'ho scoperto nel 2012 attraverso l'anime e quando ho anke iniziato a leggere la novel non ne sono piu uscita!! da qualche settimana l'ho ripresa potrei leggerla all'infinito , e adesso ho trovato anche questi capitoli..non immagini la mia gioia ed e grazie a persone come te se possiamo scoprire capolavori di questo tipo lasciati altrimenti all'oscuro per noi..!! grazie ancora!!

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    1. Ciao Mari, sono sempre super felice quando qualcuno scopre questi capitoli perché purtroppo sono stati tradotti molto dopo l'anime e non tutti sanno della loro esistenza! e sono contenta quando qualcun altro apprezza no.6 ovviamente, è una serie stupenda che mi ha proprio segnata e fatto provare un'infinità di emozioni! grazie mille per avermi fatto sapere che anche per te è così con un commento! <3

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