sabato 24 agosto 2013

Kizumonogatari [novel ita] - 004







Current Mood: ho letto gli spoiler di Magi e sono in hype
Listening to: Crowds - WHITE ASH



Hey!
Uhm, quarto capitolo di Kizumonogatari e tanti dubbi. Perché insomma, la traduzione inglese è un casino. Soprattutto in questo capitolo. Oltretutto non so se differenziare le parole dei due Araragi, perché sì, ce ne sono due, non so se ve ne siete accorti. Non sono io che ogni tanto, durante la narrazione, cambio i verbi al passato e li metto al presente. C'è l'Araragi del "presente" che racconta i fatti che gli sono successi e ne parla appunto al passato. E poi ci sono i commenti per così dire live dell'Araragi del "passato", ossia di quando è lì a vivere tutte quelle esperienze sulla propria pelle. Non so se mi sono spiegata bene. Quindi, beh, stavo pensando di mettere i pensieri dell'Araragi del passato in corsivo, ma non so. Se si capisce lo stesso così, faccio a meno e me ne frego del corsivo, che, tra parentesi, nella traduzione inglese non c'è. Sarebbe un mio modo di fare maggior chiarezza nella narrazione, dato che è un tale casino. [La colpa è di NisiOisiN in realtà, è lui che scrive in questo modo strano].
By the way, da lunedì a mercoledì sarò in montagna senza internet, quindi non aggiornerò. E non andrò neppure avanti con le traduzioni, perché il pc lo lascerò a casa. Si tratta di una vacanza con amici, quindi non penso che avrò voglia e tempo di starmene attaccata al computer. Chiedo venia se quini non aggiornerò molto presto (anche perché prima vorrei aggiornare anche con No.6 Beyond).
Ma basta, questa introduzione è stata fin troppo lunga, leggete pure. ;)


P.s: Ho aggiunto le novel che traduco nel database di MangaCompass (in fondo alla pagina trovate il bannerino con link diretto alla pagina web). Quel sito serve principalmente a pubblicizzare il proprio lavoro e boh, mi hanno consigliato di iscrivermi e io l'ho fatto, da brava bambina quale sono, #NO.



Kizumonogatari - 004

Improvvisamente ripresi conoscenza.
Sembrava proprio come se fossi rinato.
No, per descriverlo meglio dovrei dire che mi sentii come se avessi iniziato a vivere di nuovo.
—Ahh! È stato un sogno!
Avrei voluto dire una cosa del genere.
Ovviamente, non era stato un sogno—se lo fosse stato, allora il luogo in cui mi sarei risvegliato avrebbe dovuto essere la mia camera da letto.
Ma quel posto non era la mia stanza.
Era un luogo che non avevo mai visto prima.
Nemmeno le mie sorelle, che mi svegliavano tutte le mattine, erano lì.
“…”
Ma.
Mi sentivo come se fosse appena finito un sogno e io avessi dormito per un tempo lunghissimo.
Quindi? Queste sono delle…rovine?
Realizzai che mi trovavo all’interno di un edificio di qualche tipo…le finestre erano sigillate da delle spesse assi fissate da chiodi, le luci al neon sul soffitto erano tutte rotte…
Poi spostai l’attenzione su me stesso.
Stavo dormendo sul pavimento.
C’erano crepe ovunque.
Mossi la testa, guardandomi attentamente intorno—cos’è quella cosa appesa al muro?
Una lavagna?
E…dei banchi?
Sedie?
…Un’aula scolastica?
Pensai ad una scuola—ma non era il Liceo Naoetsu, fin lì potevo affermarlo con certezza.
Eppure—avevo come la sensazione che non si trattasse di una scuola.
Io stesso sono un liceale.
Anche se non si tratta della mia scuola, riesco a capire quando un edificio lo è. Ecco perché riuscivo a capire se quel posto era o meno una scuola.
Appurato ciò…che cos’è?
Non è un liceo, ma un luogo con una lavagna, un gran numero di banchi e sedie…?
Ahah, ho capito.
Questo posto è intriso dell’atmosfera di una scuola preparatoria1.
L’edificio era una scuola preparatoria.
…Ma, anche così, non importa in che modo la si guardasse, quell’edificio aveva chiuso i battenti.
Le finestre, le luci al neon…tutto ricordava una scuola crollata e abbandonata.
Probabilmente avevo quella sensazione siccome era troppo buio perché potessi vedere bene—troppo buio?
Eh?
Perché riuscivo—all’interno di una stanza con le finestre sigillate e dove non c’è un singolo raggio di luce…riuscivo a vedere in modo chiaro?
Sapevo che era totalmente buio lì dentro.
Riuscivo a capire che non c’era alcuna illuminazione.
Inizialmente non sarei dovuto essere stato in grado di vedermi neanche le mani—in quella condizione di buio assoluto. Eppure, riuscivo a vedere.
E riuscivo a vedere chiaramente.
No…ma è davvero così?
Probabilmente è così solo perché ho appena aperto gli occhi e quindi ho i sensi ancora scombussolati?
Mentre quell’insolito flusso di pensieri mi frullava in testa, provai a tirarmi su—
“…Ahia.”
In quel momento, mi morsi l’interno della bocca.
Mmh?
Sono sempre stati così lunghi i miei canini?
Sarà meglio controllare con un dito—e…
Nel momento in cui decisi di muovere il dito, dovetti muovere anche la mano e fu allora che mi resi conto che—sul braccio che stavo per muovere stava dormendo una bambina.
“…”
Eh?
Una bambina?
“…Ahhhhhhh!?”
Era davvero una bambina.
Doveva avere 10 anni circa.
Vestita con un abito adatto al suo piccolo corpo, una ragazzina bionda—aveva la pelle di una tonalità di bianco che la faceva sembrare trasparente.
Respirava piano—
Stava dormendo.
Dormendo pacificamente.
“…”
Non ci capisco niente.
Perché sono qui, e poi, dove mi trovo e chi è questa ragazzina bionda, non ne so niente…ma in questa situazione c’è una sola cosa che so.
Soprattutto riguardo alla bambina.
Mi trovavo con una ragazzina che non avevo mai visto prima. Quella situazione aveva un sapore di illegalità!
“E-Ehi…Ehi, svegliati.”
La presi per un posto che non avrebbe dato problemi (cioè, le braccia) e cominciai a scuoterla.
“Mh-h…”
Poi, la bambina, controvoglia disse “Altri cinque minuti…”
Una ragazzina bionda che pronuncia una frase così cliché.
Tornò a dormire.
“Co—come ho già detto, svegliati!”
Non mi importava di lei quindi continuai a scuoterla.
“…Ancora pochi minuti.”
“Quanto ancora hai intenzione di dormire?!”
“…Circa 46 miliardi di anni?”
“Farai in tempo a vedere l’alba di un nuovo pianeta Terra!”
La sgridai urlando, poi mi coprii la bocca per paura che qualcuno mi avesse sentito.

Allora.
Sono le—4.30.
No, l’avevo letto su un orologio analogico, quindi non potevo affermare con certezza se fosse mattina o pomeriggio.
Il cellulare, il cellulare…trovato.
L’orario mostrato sullo schermo era 16.36.
La data è…28 Marzo!?
Beh…Ricordavo che l’ultima volta che avevo controllato il cellulare, in quel momento—la data era appena cambiata ed era il 26 Marzo.
Significa che—ho passato due giorni qui?
“…No.”
Anche se non è un sogno…quanto di tutto questo è realtà?
Questa volta, per non svegliare la bambina bionda, feci scivolare lentamente il braccio da sotto la sua testa.
Prima di tutto, devo confermare in che razza di posto mi trovo…
Camminai verso la porta della stanza (era un aula) senza fare alcun suono—la porta non era chiusa a chiave. Almeno una delle uscite era aperta e sembrava non ci fossero delle trappole. La possibilità di essere stato imprigionato in una struttura misteriosa svanì all’istante. (Può sembrare sciocco, ma ne avevo il terrore).
Ah, prima ancora della ragazzina bionda e carina, vorrei sottolineare che rapendo un tipo come me non ci guadagna niente nessuno…
Uscito dalla porta, mi trovai di fronte ad una scala.
Sul pavimento c’era scritto [2F].
Secondo piano?
C’erano delle scale che portavano al piano superiore e altre al piano inferiore.
Rimuginai su quale direzione prendere—normalmente si sceglierebbe di andare al primo piano.
Innanzitutto, se non fossi potuto uscire da quell’edificio, tutto il resto non avrebbe avuto senso.
C’era un ascensore vicino alle scale, ma non funzionava, non c’era bisogno di andare a controllare.
Scesi le scale.
“…Beh, nella rubrica del mio cellulare ci sono ancora il numero e l’e-mail di Hanekawa, quindi il mio incontro con lei dopo la cerimonia di chiusura nel pomeriggio era reale…e anche i ricordi seguenti dovrebbero essere reali.”
Quel paio di mutandine sicuramente non erano un sogno.
Anche se quello che era accaduto sembrava effettivamente un sogno.
“Ho meno soldi nel portafogli e qui ho anche lo scontrino…ciò significa che anche il comprare giornalini di quel genere è stato reale.”
Ma feci finta di non badarci e continuai a parlare.
“Ma quello che è successo dopo…non può essere vero!”
Eppure non era stato un incubo.
Cos’ho fatto di male?
Diciamo che—una donna era stata investita da un’auto…e quando l’ho vista…sono svenuto sul posto?
Mh.
Una reazione del genere sembra impossibile, però non mi era mai successo prima quindi non posso esserne sicuro.
Poi…qualcuno mi ha portato qui mentre non ero cosciente…no, non è andata così. Voglio dire, una cosa del genere è impossibile. Per una cosa così, bastava chiamare un’ambulanza.
Ma la data sul mio cellulare era corretta.
Oh no, sono stato via da casa per due giorni, quasi tre, in pratica.
Anche se quella non era la prima volta in cui dormivo fuori senza motivo, tre giorni erano decisamente troppi. Ripensando alle mie sorelle, magari mi avrebbero accolto in modo carino e…ma non potevo pensare a quello.
In un momento come quello io…
Ancora una volta—me l’ero presa comoda, con la testa fra le nuvole.
Ma quel pensiero, nell’istante in cui misi piede all’esterno dell’edificio, si trasformò in fumo. Evitando le macerie sparpagliate sul pavimento, pezzi di metallo e di vetro, assi, lattine e scatole di cartone (Ma  perché riuscivo a vedere in un posto così buio?), raggiunsi l’ingresso della costruzione e uscii. Feci appena in tempo a camminare tra l’erba folta, notando che non c’era nessuno nei paraggi, che—in quel momento.
Il corpo.
Il mio corpo intero—prese fuoco.
Avrei dovuto capirlo.
Il sole del tardo pomeriggio—ormai potevo chiamarlo così—perché è così accecante?
Ma era già troppo tardi—il mio corpo stava andando a fuoco.
“Gyahahahahaaaaa!”
Urlai in un modo che non sembrava nemmeno un grido.
Non potevo nemmeno dire ‘che dolore’.
Capelli, pelle, carne, ossa, tutto—aveva preso fuoco.
Stava bruciando.
Ad una velocità incredibile—bruciava.
“Aaaaahahahahahaaa!”
Vampiro.
Debole contro il sole?
Una creatura dell’oscurità, un vampiro, non può battere la luce solare?
Ecco perché dicono—che non ha un’ombra.
Ma tutto questo che cosa c’entra con me—
“Idiota!”
Diretta a me, che cercavo di estinguere le fiamme sul mio corpo usando il cervello e rotolandomi sul terreno (penso di aver letto da qualche parte che si possano estinguere le fiamme da soli in quel modo), dall’interno dell’edificio, risuonò quella parola.
Guardai in alto.
Mentre bruciavo, alzai gli occhi, seppur fossero completamente secchi, verso il punto da cui proveniva quella voce—lì c’era la biondina che prima stava dormendo.
La bambina mi guardò con quell’espressione altezzosa—
“Torna qui, veloce!”
Lo urlò.
Ma nonostante tutto, siccome faceva troppo male, il mio corpo non ne voleva sapere di muoversi—vedendomi così impotente, la bimba all’improvviso prese una decisione e si affrettò per arrivare all’esterno dell’edificio.
E in quel momento.
Esattamente come il mio—anche il suo corpo iniziò a bruciare.
Ma a lei non importava, corse verso di me e poi, afferrandomi, iniziò a tirarmi.
Le fiamme crescevano mentre continuavano a bruciare.
Mi tirava così, semplicemente.
Percepii la sua forza.
Una forza fuori dal comune, se messa a confronto con quella dei bambini normali.
Con delle braccia così magre, dovrebbe essere premiata per avere una forza muscolare del genere—ma comunque non aveva abbastanza forza per trasportarmi.
Solo per trascinarmi.
Andava a fuoco e intanto mi trascinava.
Andava a fuoco ma era ancora in grado di usare tutta quella forza. Certamente aveva una grande personalità—ma comunque la ragazzina mi trascinò fin dentro l’edificio, cioè lontano dalla luce del sole.
La sorpresa più grande, però, si verificò subito dopo.
Le fiamme sul mio corpo.
E quelle sul corpo della biondina, nell’istante in cui raggiungemmo l’ombra—scomparirono come per magia. E non è tutto—non rimasero nemmeno segni di bruciature.
Nonostante fossimo circondati da fiamme fino ad un attimo prima.
Nemmeno i vestiti erano bruciati.
La felpa col cappuccio e i pantaloni in tinta militare.
Erano intatti come se nulla fosse successo.
Anche il vestitino della bambina era nella stessa identica situazione.
“Eh, eh, eheh…?”
“Accidenti.”
La ragazzina parlò, rivolgendosi a me che non riuscivo a spiccicare parola.
“Che razza d’idiota si mette a camminare ad un tratto sotto il sole—distolgo lo sguardo per un secondo e vai a fare una cosa del genere. Desideri morire per caso? Un vampiro normale sarebbe evaporato all’istante.”
“…Eh?”
“Non permettere che ti capiti di nuovo di uscire quando il sole è ancora lì. Avendo poteri da immortale, bruceresti, ti rigenereresti, bruceresti e rigenereresti in un loop infinito. Si esauriranno prima i tuoi poteri di rigenerazione o svanirà il sole? Comunque sia, avresti un assaggio di ciò che è l’inferno. È questo che significa essere vampiri immortali—”
“Eh………..eh?”
Vamp—iro.
Beh, certamente—non era un sogno né un errore.
“Quindi, quindi, tu…tu sei…?”
I capelli biondi, l’abito.
Poi, quegli occhi gelidi.
No, la differenza di età è troppa—quella donna morente che avevo visto, anche se non posso determinare con sicurezza la sua età—a vederla, aveva almeno 27 anni.
È totalmente diversa dalla ragazzina di 10 anni che ho difronte.
Oltretutto, gli arti.
Il braccio destro, il braccio sinistro, la gamba destra, la gamba sinistra. La bambina li aveva tutti e quattro.
Aveva gli arti ed erano fatti di carne ed ossa.
Era chiaramente diversa se confrontata a quella donna senza braccia e gambe.
Ma—
Ma ci sono delle somiglianze.
Per esempio, l’interno della sua bocca quando parlava, c’erano denti bianchissimi—e quindi c’era la possibilità che…
“Ahem.”
Si schiarì la gola e annuì.
Usando improvvisamente un atteggiamento sicuro di sé, gonfiò il petto e disse “Sono io, Kiss-Shot Acerola-Orion Heart-Under-Blade, ma hai il permesso di chiamarmi Heart-Under-Blade.”
Poi andò avanti con quel discorso assurdo.
“In quattrocento anni ho creato solamente due subordinati—mh, osservando la tua capacità di rigenerazione, sei uscito piuttosto bene. Sembra che non ci siano nemmeno segni di berserk. Solo che è stato piuttosto preoccupante quando non aprivi gli occhi.”
“Su-Subordinato?”
“Sì, è quello che sei—mh. Ora che ci penso, non conosco il tuo nome. Umh, beh. Il nome che hai utilizzato finora non ha più molto significato vista la condizione in cui ti trovi. Comunque, mio servo...”
Rise.
Una risata priva di felicità.
“Benvenuto nel Mondo della Notte.”
“…”
La vita di un quasi diciassettenne Araragi Koyomi sarebbe semplicemente dovuta finire.
Ma invece non era accaduto.
Sentii cambiare un po’ il significato profondo di quello che era successo fino a quel momento.
Io—proprio come dice la parola stessa, ero rinato.
Sotto forma di vampiro.
Nei manga, nei film, nei giochi, come delle vene che si diffondevano all’infinito, più della metà dei personaggi aveva un qualcosa di sovrannaturale.
Ma io, un liceale di questa generazione…impossibile… oltretutto non ne sapevo nulla dei vampiri.
Potremmo dire che mi erano totalmente sconosciuti.
Proprio come fa venire in mente il nome, erano dei demoni succhia-sangue.
Nella migliore delle ipotesi, non amano il sole, non hanno un’ombra—fin lì ci arrivavo, in più me ne aveva parlato Hanekawa.
E poi—che altro c’è? Ah, sì, non amano l’aglio?
Non ne sono sicuro.
Ecco perché ho detto che non ne so praticamente niente.
Quando un vampiro succhia del sangue—quello che viene morso si trasforma in un vampiro.
Se vieni morso, diventerai un compagno.
Se vieni morso, diventerai un subordinato.
Si obbliga l’umano ad abbandonare la propria umanità—non ne avevo idea.
Compagno.
Subordinato.
Credevo che sarei morto.
Se tutto il sangue di una persona viene offerto, è ovvio che si morirà—proprio perché avevo preso la decisione di morire, ero riuscito a offrirle il mio collo.
Ma—chi l’avrebbe mai detto.
La determinazione di diventare un vampiro non l’avevo.
Ma non c’era motivo di dirlo, piangere sul latte versato non sarebbe servito.
Io, dopo averle permesso di succhiarmi il sangue, in modo totalmente assurdo, mi ero trasformato in un vampiro.
Non c’era bisogno di avere altre prove.
Il mio corpo bruciava al sole.
Il mio corpo bruciava e nello stesso istante si rigenerava.
I miei occhi riuscivano a vedere perfettamente al buio.
E poi, i canini in bocca—erano zanne.
Queste cose erano abbastanza da rendere il tutto chiaro persino a me.
Controllare se avessi l’ombra oppure no—non ce n’era bisogno.
“Dove…dove ci troviamo?”
Ma.
Quell’idiota di Araragi Koyomi, che sarei io, decise di non affrontare subito la realtà dei fatti, ma piuttosto di domandarle prima una cosa del genere.
Secondo piano.
Il luogo in cui avevo ripreso conoscenza, il luogo in cui eravamo tornati.
Almeno ero sicuro che fossero delle rovine, un edificio di quattro piani, con le finestre sigillate da assi—in altre parole, una stanza dove la luce del sole non poteva entrare.
Umh.
Anche se posso rigenerarmi, sarà meglio evitare la combustione.
Non aveva usato il termine ‘evaporare’?
“Mh…”
Arrotolandosi tra le dita i capelli biondi, la vampira iniziò a parlare.
“Certamente, possiamo dire che questa sia una Scuola Preparatoria—ma è stata chiusa da un po’ di anni. Ora come ora è in rovina. Per questo è diventata un luogo adatto in cui nascondersi.
“Ecco…”
Quindi era una scuola preparatoria.
E pure in rovina.
Ma, nascondersi? Suonava strano.
Come se dovessimo nasconderci.
Per badare a me, privo di sensi, aveva scelto questo posto?
“Poi, Kiss-Shot, la prossima domanda—”
“Aspetta.”
Lei,
Kiss-Shot mi interruppe.
“Non ti ho detto forse di chiamarmi Heart-Under-Blade?”
“Troppo lungo. Heart-Under-Blade? Mi sono morso la lingua due volte solo a dirlo. Come può un nome far mordere la lingua? Ecco perché Kiss-Shot, è anche più corto…O non posso chiamarti così?”
“…No.”
Sembrava avesse detto qualcosa, ma Kiss-Shot aveva solo scosso la testa.
I capelli biondi ondeggiarono leggermente.
“Beh,  va bene, puoi chiamarmi come vuoi—non ho motivo di rifiutare.”
Strano.
Ah, il suo cognome è straniero. Ed è Kiss-Shot o Acerola-Orion? Ma quindi, va davvero bene chiamarla in quel modo senza preamboli? …Ma il modo di pensare di un umano si può applicare ad un vampiro?2
“Quindi, l’altra domanda?”
“Beh…sono diventato…un vampiro?”
La seconda domanda, era la domanda di cui necessitavo di più la risposta.
Per affrontare la realtà, è una domanda molto importante. Se non l’avessi fatta, non avrei potuto accettare il tutto seriamente.
Ma quello che volevo veramente sapere era un’altra cosa.
“Ovviamente.”
Kiss-Shot rispose senza esitazione.
“Non c’è motivo di spiegarlo a questo punto—tu sei un mio subordinato, un mio servo. Sentiti onorato.”
“Servo…”
Mmh…un servo.
Sembra inconcepibile, ma non odiavo quell’appellativo.
“Poi—perché il tuo corpo è diventato quello di una bambina? Ieri notte…no, due notti fa? Quando ci siamo incontrati—sembravi un’adulta—“
“Scusa tanto se sembro una bambina.”
“No, non intendevo in quel senso.”
Si comporta come un’adulta.
Però—gli arti erano stati tagliati via.
Era questo che volevo dire.
“Il tuo sangue, l’ho preso tutto io.”
Mi mostrò i denti—poi scoppiò a ridere.
Non vedo cosa ci sia da ridere, comunque.
“Ma quella quantità non era sufficiente—ecco perché siamo diventati connessi. Con questo, sono riuscita a mantenermi in vita. Ho conservato la minima quantità di immortalità, la maggior parte dei miei poteri di vampiro sono stati limitati—che inconveniente.”
Con quella connessione.
Era riuscita a sopravvivere—aveva detto.
Non voglio morire.
L’immagine di lei che piangeva e chiamava—improvvisamente mi attraversò la mente.
Ora, all’interno del discorso di Kiss-Shot, non vedevo affatto quell’immagine.
In quel momento capii.
In quel momento, semplicemente, capii.
Ho davvero—aiutato questa donna.
Aiutato un vampiro.
Sacrificato la mia stessa vita—
“Quello che era rimasto dei miei arti è restato uguale, solo che la forma è cambiata, rimodellandosi. Beh, all’interno comunque è vuoto—perciò non dovrebbero esserci problemi…comunque, la relazione padrone-servo deve essere ufficializzata, mio servo. Anche se mi trovo in questa forma, sono comunque un vampiro che ha vissuto per 500 anni. La relazione padrone-servo dovrebbe essere chiara, tu sei stato trasformato in un vampiro solo recentemente, quindi non dovresti mai parlarmi come un mio pari.”
“Ah-haa.”
“Uh, che risposta ambigua—hai capito davvero?”
“Um, um—ho capito.”
“Quindi, come segno di obbedienza, accarezzami la testa!”
Lo disse in tono maestoso.
Le accarezzai la testa.
Uwa, ha dei capelli morbidissimi.
Anche se ha molti capelli, sono davvero liscissimi.
“È abbastanza.”
“…Quello è il segno di obbedienza?”
“Non lo sapevi?”
 Mi guardò, offesa.
I vampiri seguono delle regole diverse.
“Che ignorante. Ma nonostante l’ignoranza, sei stato intelligente ad essermi obbediente—ho creato davvero un buon servo. Ma, servo!”
Kiss-Shot continuò a parlare.
Fissandomi con occhi di ghiaccio.
“Tu mi hai salvato la vita. La miserabile e indifesa me è stata salvata da te. Quindi, in via eccezionale, ti permetterò di usare quel tuo tono maleducato e di chiamarmi Kiss-Shot.”
“Ch-Chiamarti in quel modo—”
Quindi chiamarla Acerola-Orion sarebbe stato meglio?
Non che fosse un brutto nome…solo che, ancora, era lungo, per quello avevo scelto il nome più corto.
Ma.
Presi nota di ciò che aveva appena detto Kiss-Shot.
-Gli arti sono così.
-Solo la forma è ricresciuta.
Certo, il corpo di una bambina di 10 anni è piuttosto piccolo, ma almeno Kiss-Shot ha di nuovo braccia e gambe.
Solo la forma?
All’interno è—vuoto?
“Oltretutto…in futuro, potrei aver bisogno di prendere in prestito il tuo potere.”
“Eh?”
Che diavolo.
Di cosa stava parlando?
“Ehi…in pratica…”
“No, non c’è bisogno che ti agiti, mio servo. Siccome sei un servo, dovrebbe essere naturale servire il tuo padrone. Quando mi hai accarezzato la testa, quello non era un segno di obbedienza?”
Lo disse con il petto gonfio.
Beh, anche se dico ‘petto gonfio’, è il corpo di una bambina di dieci anni. Quindi non c’era benché minima traccia del seno.
Anche se dico ‘petto gonfio’, era più una tavola da surf.
…In più, ‘petto gonfio’ significa ‘essere pieni di confidenza e parlare con fiducia in se stessi’, non c’è un altro significato dietro.
Ma…non ha senso tutto questo, continuo a girarci intorno.
Non sapevo cosa rispondere.
Ma lasciai perdere quella sua domanda e passai a farne io una, quella che mi premeva di più. Le premesse per quella domanda c’erano già tutte.
“Perché—mi hai trasformato in vampiro?”
“Mmh?”
“Ormai ero determinato ad essere ucciso—quando ti ho lasciato bere il mio sangue.”
Avevo anche visto scorrermi tutta la vita davanti.
Facce di ogni tipo di persona mi avevano attraversato la mente—anche se quelle persone erano solamente quattro.
Ah, non erano cinque però?3
Non mi ricordo.
“…Niente, non c’è una ragione particolare. Quando il sangue ti viene succhiato da un vampiro, non ha importanza chi tu sia, ti trasformerai in vampiro. Ecco tutto.”
“Quindi—è andata così.”
Era andata così.
Avevo—allungato il collo per lei.
Avevo avuto la determinazione sufficiente per farmi mordere.
E anche quella per accettare di venire ucciso.
Ma—
La determinazione di non essere umano, ce l’avevo?
“Ahh, ma a me va bene così, e sai perché?”
Kiss-Shot naturalmente non cambiò espressione—anzi, parlò con un tono davvero arrogante.
“Per te, è una cosa che sei obbligato a fare.”
“…Parli del fatto di prestarti il mio potere?”
“Esattamente. Sebbene il tuo sangue abbia permesso al mio corpo di ristabilirsi—la me di adesso è ben lontana dalla sua vera forma. Quindi, d’ora in poi, dovrai darti da fare.”
D—d’ora in poi?
“Ovviamente.  Ora sistemiamo le ultime faccende e poi ci muoviamo. È proprio da me, la vampira dal sangue d’acciaio, dal sangue caldo, dal sangue freddo, Kiss-Shot Acerola-Orion Heart-Under-Blade.
“…”
Quel titolo, troppo lungo.
Se aggiungiamo anche l’appellativo, quante lettere sono?
Credo che solo “dal sangue freddo” le si addica.
“Dovrei—”
Senza rendermene conto, volevo domandare una cosa—ma forse avrei spostato la discussione nella direzione sbagliata. Se Kiss-Shot avesse voluto dirmelo fin dal principio, avrebbe potuto farlo—ma dovevo chiederglielo comunque. Sempre con le premesse di prima, potevo fare quest’altra domanda.
Quindi la feci, quella domanda di cui volevo sapere la risposta fin dall’inizio.
La cosa che desideravo sentire più di ogni altra cosa.
“Io.”
Siamo giunti al capolinea, pensai.
La fissai attentamente.
“Io—posso ritornare umano?”
“Mh.”
Allora.
Kiss-Shot—non reagì nel modo che mi ero immaginato.
Pensavo che si sarebbe arrabbiata, o che avrebbe pensato che era strano da parte mia fare una domanda del genere, o che sarebbe stata confusa—quelle erano le reazioni che mi ero prefigurato, ma aveva capito e aveva annuito.
“Lo—immaginavo.”
Disse così.
Il mio presagio era sbagliato—mentre lei sembrava avere previsto la mia domanda.
Anche il momento in cui l’avrei fatta.
Ero un libro aperto fin dal principio per lei.
“Riesco a capire perché nutri questi sentimenti.”
“Riesci a capire?”
Una creatura superiore.
È proprio come aveva detto Hanekawa, almeno, sembrava così all’inizio. Era una vampira perciò era ovvio che vedesse gli uomini come creature inferiori, in confronto a lei.
Per lei—gli umani erano esseri inferiori.
Perciò—
Perché non sei felice di essere diventato un vampiro, cose del genere.
Al punto da voler ritornare ad essere un umano, cose del genere.
Pensavo che avrebbe detto qualcosa di simile, ma—
“Lo capisco.”
Kiss-Shot disse così.
“Anche a me è stato proposto di diventare una dea, ma ho rifiutato.”
“U-una dea?”
“È una cosa di tanto tempo fa.”
Comunque, aveva detto proprio così.
Meglio tornare al discorso principale e poi credo che quello sia un argomento che non dovrei toccare.
“Il voler ritornare ad essere un umano—in altre parole, tornare quello che eri originariamente. Sapevo che ci avresti pensato. Anche se ti ho detto ‘Benvenuto nel Mondo della Notte’, ero quasi certa che non l’avresti accettato.”
“Quindi è così—”
Di nuovo, notai che non avevo ancora sentito la risposta definitiva.
“Quindi, cosa posso fare? Io—”
“…puoi tornare indietro.”
Disse Kiss-Shot con un fil di voce.
Gli occhi che mi fissavano erano ancora gelidi come il ghiaccio.
Il suo sguardo mi trapassava da parte a parte.
“Puoi farlo.”
Ma—fissandomi in quel modo, aveva detto chiaramente ‘puoi tornare indietro’. Poi aggiunse, sempre con quel tono freddo ma cristallino “Lo giuro sul mio nome.”
“…”
“Ovviamente…mio servo. Tuttavia per farlo, devi ascoltarmi attentamente. Siccome sei il mio servo, non devi preoccuparti. Però questo non è un ordine, è uno scambio. Se vuoi tornare ad essere un umano, devi obbedirmi.”

Poi, naturalmente—rise, senza un minimo di felicità nella voce.

{Continua nel capitolo 005}



Kiss-Shot nel suo corpo da bambina - da Nisemonogatari

Note:
(1) Scuola Preparatoria: In Giappone esistono dei corsi appositi per la formazione degli studenti che l'anno successivo affronteranno degli esami di ammissione, che siano quelli delle superiori o quelli per entrare nelle università ha poca importanza. Sono corsi tardo-pomeridiani e a volte serali, perché comunque la fine delle lezioni scolastiche normali è alle 3-4 del pomeriggio. Non è raro che gli studenti decidano spontaneamente di frequentare anche questi corsi che si tengono appunto nelle cosiddette scuole preparatorie, proprio perché in Giappone la condotta scolastica è molto importante e lì esiste la meritocrazia, cosa sconosciuta in Italia, a quanto pare. Cioè, se ti impegni, alla fine i tuoi sforzi verranno premiati. Se entri in una delle migliori università e ti fai il culo -scusate il francesismo-, hai assicurato un posto di lavoro ben pagato. Suona strano, vero?
(2) Araragi si domanda quale sia il nome di Kiss-Shot e quale il cognome, perché per i giapponesi, chiamare per nome una persona con la quale non si è molto intimi, tanto meno una persona appena incontrata, è una forma di maleducazione a livelli assurdi. Per noi italiani non è così importante. Voglio dire, se conosciamo un ragazzo della nostra stessa età, lo chiamiamo tranquillamente con il suo nome di battesimo. Per i giapponesi sarebbe un sacrilegio. Della serie, viva i cognomi e il prendere le distanze. Poi però Koyomi conviene che forse ai vampiri non importa un fico secco degli onorifici e delle buone maniere degli esseri umani. E credo che non abbia tutti i torti.
(3) "Non erano cinque però?": Ovviamente si riferisce ad Hanekawa Tsubasa. Se ricordate, oltre ai membri della sua famiglia, Koyomi aveva ripensato anche alla Hanekawa prima di "morire". Ma ha solo un vago ricordo di quegli attimi di terrore precedenti alla sua "morte".

6 commenti:

  1. Ciao, non sapevo come contattarti e allora ho scritto qua sotto nei commenti.

    Dato che hai scritto che la traduzione inglese è un po' un casino, se vuoi ti posso dare una mano controllando/richeckando la tua traduzione.
    All'inizio io stavo traducendo le novel su bakatsuki, ma poi mi son fermato per via di altri progetti (tra cui subbare l'anime ahah).

    Infatti ti consiglio di hostarle anche là oltre che nel blog, di sicuro saranno visibili a molta più gente.

    Se ti interessa la proposta (?), ricontattami pure. Tanto basta che cerchi "Swigun" da qualsiasi parte e mi trovi ahah

    Fammi sapere, e buon lavoro ;)

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    1. Ti ho trovato e seguito su Twitter ;)
      In questi giorni (domani probabilmente) mi farò sentire, non preoccuparti. Adesso sono le due di notte e sto controllando la traduzione dell'altro progetto, quindi rimando il tutto a domani.
      E sai, grazie, non ci avevo proprio pensato a bakatsuki, sono un po' fuori dal mondo ultimamente orz

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    2. Oddio con che nick sei su Twitter? XD
      Comunque ok, fammi sapere!

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  2. Grazie del lavoro, aspetto il 005 con trepidazione.

    PS swig sei un marpione

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    1. Prego, spero di riuscire a portare al più presto il quinto capitolo, dato che ho giusto un paio di settimane libere prima che inizino di nuovo le lezioni in università!
      PS: povero Swigun, in fondo non credo avesse cattive intenzioni ;)

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