Current Mood: i don't even know
Listening to: nulla
Buonasera.
Questo. Capitolo.
Non so che dire, Araragi Koyomi è uno dei miei personaggi preferiti in assoluto e in questo capitolo viene fuori tutto quello che amo di lui. La sua vena ironica, la sua serietà, la sua idiozia (sì, ammettiamolo, è un po' scemo), la sua gentilezza, il suo altruismo e anche il suo velato masochismo. Come si fa a non amare un personaggio del genere? Leggete e capirete.
Ogni volta che Koyomi si comporta come alla fine di questo capitolo, beh, è un colpo al cuore. Vorrei scrivere tante cose, ma finirebbero inevitabilmente nello spoiler, perciò chiudo qui e vi lascio al capitolo.
002 - parte 2
Kizumonogatari - 003
Perciò——
Perciò, questo fu quello che mi rimase impresso in mente
per tutta la giornata.
Di notte.
Stavo camminando per la città, già avvolta nella completa
oscurità. Nel pomeriggio, non avevo usato la bicicletta.
Non c’era una ragione particolare per cui stavo
camminando a piedi, ma almeno c’era un motivo per cui non avevo preso la bici.
Ah, comunque, ho due bici.
Una è più femminile, la uso per andare a scuola; l’altra
è una mountain bike e la preferisco.
Di solito uso quest’ultima anche per fare pochi metri, ma
ora come ora non mi andava di usarla. Se la bicicletta, di solito chiusa con
diversi lucchetti, fosse venuta a mancare, il fatto che ero uscito di nascosto
sarebbe stato scoperto subito dai miei famigliari.
Ma non parliamo del passato, nel presente sono
completamente libero di fare ciò che voglio.
Ecco perché sono diverso dalle mie due sorelline, i
coprifuoco, non avere il permesso di uscire la sera, non sono problemi miei
(anche se comunque le mie sorelle non seguono le regole).
Comunque, ci sono momenti in cui non voglio che la mia
famiglia sappia che sto uscendo.
In parole povere, quando esco per comprare giornali
porno.
“………..”
No, beh.
Così suona strano, ma posso spiegare.
Non riuscivo a dimenticare la biancheria intima di
Hanekawa!
…Mi sto scavando la fossa da solo?
Ma è la verità.
Si può dire che quella biancheria era qualcosa che non
avrei dimenticato per il resto della mia vita, ma non avrei mai immaginato che
quell’immagine si sarebbe impiantata così chiaramente nella mia memoria.
Dal momento in cui Hanekawa mi aveva salutato, le sue
mutandine erano rimaste nella mia testa, incapaci di andarsene.
Pensai che piano piano le avrei dimenticate, ma chi
l’avrebbe mai detto, ormai erano passate più di 10 ore; se qualcuno si fosse
trapiantato le mie pupille, sono assolutamente certo che avrebbe visto le
mutande di Hanekawa.
Dannazione.
Anche se avevamo parlato molto dopo quel fatto, la cosa
che mi aveva colpito maggiormente erano le mutande, che diavolo! Dopo tutto
quel tempo l’unica cosa che riuscivo a ricordare erano le mutande!
È una brava persona.
Hanekawa è una brava persona.
Proprio per questo motivo, inutili sensi di colpa
continuavano ad accumularsi.
Il mio cuore, tuttora, si sente in colpa.
Hanekawa è una persona fantastica, eppure sto provando
queste sensazioni schifose verso di lei…
Ma cos’è, tecnicamente parlando?
Vedere le mutande di una persona, è una cosa che non mi è
mai successa? La scuola che frequento è di alto livello, ma la metà del corpo
studentesco del Liceo Naoetsu è composto da liceali femmine. In più, seguendo
la moda, la maggior parte di loro indossa gonne più corte del consentito.
Quindi, vedere cose accidentalmente
mi è già successo prima. Ma in un modo così perverso come quello di vedere
l’intera biancheria intima di una ragazza…
Davvero, non era mai accaduto prima, nemmeno alle medie.
Se ripenso alle elementari…ma non c’è motivo di pensarci.
Capisco, quindi è la mia prima volta in tutta la vita…
Come dire, ha il sapore di un manga romantico degli anni
’80.
Chi l’avrebbe mai detto che Hanekawa Tsubasa, che non
prova particolarmente fiducia in me, avrebbe permesso che succedesse una cosa
del genere.
Dannazione!
Questo è giocare sporco.
Sono sicuro che le ragazze le cui mutandine sono state
viste da dei ragazzi non si sentono in questo modo.
È terribile!
Umph, anche se ormai il fattaccio era accaduto,
pensandoci in maniera lucida, non è che fosse stato chissà quale evento.
Non si può nemmeno chiamarla “prima volta”.
Per quanto riguarda Hanekawa, probabilmente aveva già
dimenticato quello che era successo oggi.
In pratica, non è normale provare questo senso di
colpa…pensandoci bene, sono proprio una persona insignificante.
Ma l’importante è che…pensare a tutto questo durante il
pranzo, non è il massimo. Dover sopportare questo senso di colpa per qualche
tempo, no, forse per il resto della mia vita, mi spaventa un po’.
Soprattutto perché è nei confronti di un’“amica”.
Ecco perché mi dà fastidio—la mia forza in quanto essere
umano sta già chiaramente calando!
Non potevo risolvere la faccenda senza prima pensarci su
per un bel po’.
Per questo, dopo che il paesaggio fuori dalla finestra era
diventato scuro, ero sgattaiolato fuori di casa.
Per andare nell’unica libreria della città per comprare
giornaletti porno.
Il risultato della missione compiuta fu un paio di
giornali di fotografie, e ora me ne sto tornando a casa.
Ovviamente avevo mischiato i giornali porno con altri
libri. Per il commesso sono quel tipo di persona, non giudicatemi. Siccome
avevo comprato due giornali erotici. Sono quel tipo di uomo.
Se Hanekawa è la rappresentate di classe tra i
rappresentanti di classe, allora io sono l’uomo tra gli uomini.
Anche controllare se nella libreria c’erano persone che
conoscevo faceva parte del piano.
In realtà, il piano consisteva semplicemente nel comprare
quei giornalini per sovrascrivere i miei ricordi.
Sono sicuro che Hanekawa non stava pensando a questo
quando mi aveva raggiuto, ma possiamo metterla in questo modo. Per Hanekawa (non
è detto che per lei sia così, è solo quello che penso io) non avrebbe
funzionato tutto ciò, voglio dire, sovrascrivere qualcosa di erotico con
qualcos’altro di erotico.
Ma se non riesco a cancellare una cosa, allora devo
semplicemente sovrascriverla.
In questo modo, avrei fatto sì che i ricordi svanissero
lentamente.
Ovviamente, tra il vedere quelle cose di persona e in
foto c’è un’enorme differenza, ma supererò questa difficoltà con la quantità.
Proprio per questo avevo deciso di comprare due
giornalini pieni zeppi di foto di mutande di liceali.
E anche perché avevo già comprato i giornalini standard
all’inizio di Marzo; ecco perché spendere soldi in questo modo era stato
particolarmente duro, ma non abbastanza da fermarmi.
Che mal di testa.
Ma non c’è altra soluzione.
Non posso permettermi di avere questi pensieri impuri su
Hanekawa.
Il senso di colpa può uccidere la gente.
Così come la noia ammazza le persone, le persone possono
morire per il senso di colpa.
Ah………ah…..
Tanto, quando avrei potuto usare questi soldi per
comprare roba da mangiare?
“…ma con gli amici…”
Tenendo la borsina con dentro i giornali in una mano,
tirai fuori il cellulare con l’altra e, controllando la rubrica, mormorai.
“Non…non è che ne abbia poi così bisogno.”
Poi me ne resi conto.
Non riuscivo a credere di aver detto una cosa del genere.
Quand’è che sono diventato così?
Alle medie, ero ancora una persona normale che parlava con
le altre persone—
Non c’è bisogno di ripercorrere gli anni delle
elementari, perché, praticamente, è accaduto dopo essere diventato un liceale,
dopo essere diventato uno studente mediocre.
Che grandiosa spiegazione.
Senza pensarci troppo, avevo scelto un liceo d’alto
livello e per qualche motivo ero riuscito a passare l’esame di ammissione. Poi
non ero stato in grado di rimanere al passo…e non avevo le stesse opinioni
della gente che mi circondava.
Fallimento.
No, è davvero così?
Anche se è andata così, c’è sempre la possibilità di
ricominciare.
Anche se i miei voti fanno schifo, nessuno mi sta
giudicando per quello—c’è pieno di occasioni per farmi degli amici.
A non voler fare amicizia non sono le altre persone, in
realtà sono io stesso.
“Mmh…”
A volte proprio non mi capisco.
Dire che non si ha bisogno di amici è solo l’auto-giustificazione
di una persona che non ha amici.
Auto-conservazione.
Amici.
Se non ne hai, non ne hai, non c’è altra spiegazione.
Gente che non ha amici tra la gente, semplicemente non ha
amici.
Ma, in realtà, non è che non ci sono altre persone come
me—è solo che non ce ne sono molte.
Teoricamente non esiste gente che è stata nella stessa
classe sia in prima che in seconda e che non ha parlato con gli altri nemmeno
una volta.
Tutto qui.
Ci sono persone però che invece vivono così.
Ma.
“Se non hai mai pensato al farti degli amici, allora non
puoi dire di volere una ragazza”, se è così, allora perché ho pensieri sconci?
È un mistero.
Proprio perché un paio di mutandine ha un effetto del
genere, è diventato un modo per guadagnarci.
Detto questo, in fondo non è solo un pezzo di stoffa?
Prima di tutto, [Perché le ragazze indossano una cosa
così erotica per coprirsi, sono delle pervertite?], un ragionamento del genere
è totalmente fuori luogo.
Parlando invece di dove si possano acquistare, credo che le
vendano ovunque.
…No, aspettate.
Se le comprassi, sarebbe illegale.
E anche se non lo fosse, ci va vicino.
Seriamente—voglio diventare una pianta.
Se potessi diventarlo, non dovrei preoccuparmi dei miei
impulsi.
Trasformarsi in una roccia o in un metallo sarebbe un po’—
Se non riuscite a capire cosa intendo, lasciate perdere.
Gli esseri umani sono proprio creature insignificanti.
“…Mmh, è già così tardi?”
Per arrivare alla libreria prima che chiudesse avevo
corso fin lì, ma tornando indietro avevo sprecato un sacco di tempo camminando
strisciando i piedi—la data era già cambiata.
Ora è il 26 Marzo.
In questo momento, questo istante, la Pausa Primaverile
ha inizio.
Rimisi il cellulare in tasca, allungando il passo per
tornare a casa—quella libreria non è affatto vicina.
Mettiamola così, si trova non lontano dalla mia scuola.
Andando in bici o camminando per andare a scuola, la
distanza non cambia.
Ovviamente cambia il tempo impiegato.
Ma il tempo non c’entra adesso.
Non è che avessi chissà quali motivi per tornare a casa,
però non potevo fare troppo tardi…
C’era la possibilità che le mie sorelle entrassero nella
mia stanza senza permesso.
Se le mie sorelle non mi trovassero in casa, ma vedessero
che la bici è ancora lì, probabilmente non lo capirebbero—anzi, credo che
invece questa sarebbe una di quelle circostanze in cui farebbero due più due e
capirebbero subito.
Ahah, ora che ci penso, ho visto le mie sorelle in mutande.
Tutte le volte che escono dal bagno, indossano solo la
biancheria intima.
Ma sto divagando.
Non so se ciò che ho detto ha spiegato come stavano le
cose, ma in quel momento il cielo era molto più scuro di quando ero uscito di
casa.
Se fossi investito da una macchina, ci farei la figura
dello stupido.
Non sono l’unico ragazzo che potrebbe venire coinvolto in
un incidente, al ritorno dalla fuga per comprare giornaletti porno.
Se si sta attenti, non accadrà nulla.
Se si viene investiti, il contenuto della borsina potrebbe
venire ispezionato…
“Ragazze del liceo: Mutandine”
Se Hanekawa lo venisse a sapere…sicuramente
fraintenderebbe.
No…
Questo è il mio modo di proteggere la tua castità…non ci
sono altre spiegazioni!
…Argh, è divertente pensare che mi preoccuperei così
tanto.
Comunque, anche se è veramente buio e quindi pericoloso,
siamo in una zona quasi di campagna, perciò non passano molte macchine e
comunque ti accorgi quando stanno per arrivare grazie ai fanali. Quindi non è
un gran problema—ma.
Anche se la mettiamo così, non è un po’ troppo buio?
Pensando così, guardai il cielo e la ragione mi fu
chiara.
Le luci dei lampioni non c’erano.
Tutti i lampioni nel raggio di 5 metri non erano
accesi—beh, non tutti, almeno uno era acceso.
Sono rotti?
Ma è impossibile che si rompano tutti questi lampioni in
un colpo solo…
Allora, si tratta di un blackout? Se fosse così, perché
solo uno è rimasto acceso?
Ci stavo pensando.
Ci stavo pensando, ma in fondo non era niente di
speciale, quindi continuai a camminare.
Anche se non avevo motivo di tornare a casa presto; ma se
ci penso, avrei dovuto sbrigarmi a rientrare e aprire quei giornali. Non era
quella la mia missione?
Da qualunque punto la si guardi, quella era la mia
priorità, perché la mia missione era—
“Voi!”
Appunto.
“Ehi..qui,
voi. Voi.”
Appunto, non parlarmi, ignorala, continua a—voi?
Che modo antiquato di parlare.
Non potei far altro che rispondere.
Guardai nella direzione da cui proveniva il suono—e in
quel momento, improvvisamente mi bloccai.
Sotto l’unico lampione acceso.
Che illuminava l’intera strada—“lei” era lì.
“..concederò…vi concederò di aiutarmi.”
Con quei capelli biondi, davvero fuori luogo per questa
città rurale.
Sul suo viso—c’erano degli occhi gelidi.
Indossava un abito—persino l’abito era fuori luogo per
questa zona.
No. Dire che il vestito era fuori luogo non è esatto, è
meglio dire che era l’intero contesto ad essere fuori luogo.
Quel vestito—era molto elegante, un abito d’alta classe,
ma ora come ora, non emanava decisamente un’aria aristocratica.
Pezzi di stoffa.
A brandelli.
Quell’abito era completamente a brandelli.
I vestiti usati che si trovano nei negozi dell’usato sono
messi decisamente meglio di questo—però pensandoci bene, questo abito non era
sempre stato così.
“Non riesci ad udirmi…ti ho detto di soccorrermi.”
‘Lei’—continuava a fissarmi.
Quello sguardo penetrante e freddo sembrava trafiggermi—ma,
se ci pensiamo, normalmente non
bisognerebbe sentirsi così spaventati
in una situazione del genere.
Perché si trovava in quella condizione, senza forze?
La schiena contro il lampione.
Seduta sull’asfalto.
No—seduta non è esatto.
Più che altro era bloccata lì.
Per ‘lei’, oltre al fissarmi, non c’era altro da fare.
……..No.
Anche se non aveva più forze, essere solamente in grado di
rimanere appoggiata al lampione—
‘Lei’ non poteva fare altro che fissarmi, ma anche io non
potevo fare altro.
Prima di tutto, non c’era una mano da afferrare.
La mano destra fino al gomito.
La mano sinistra fino all’attaccatura della spalla.
Erano tagliate via.
“……….!!”
E non è tutto.
La parte inferiore era nella stessa condizione.
Il piede destro fino al ginocchio.
Il piede sinistro fino all’attaccatura della coscia.
Anche quelli erano tagliati via.
No, solo dove doveva esserci il piede destro il taglio
era netto—la superficie era liscia. Le ferite della mano destra, della mano
sinistra e del piede sinistro erano formate da più tagli.
Ma.
La situazione delle superfici tagliate è un argomento di
poco conto.
In poche parole, i suoi quattro arti non esistevano più.
Era per questo che—era bloccata contro il lampione.
Sarei stato senza forze anch’io!
Più che senza forze, morente.
“Ehi ehi—tutto okay?”
Il mio cuore batteva come un orologio impazzito,
mettiamola così.
Credo che sia solo una metafora, ma in questa situazione,
davvero, mi sentivo così.
Il cuore che batteva come se dovesse esplodere da un
momento all’altro.
Il cuore che batteva
all’impazzata.
Come se mi dicesse “il pericolo sta arrivando”.
Come un orologio impazzito.
“Devo, devo chiamare un’ambulanza, subito—”
Anche se i quattro arti erano stati tagliati via, la
quantità di sangue perso era troppo poca.
A quelle cose, in quel momento, non ci avevo nemmeno
pensato, tirando fuori il cellulare che avevo appena riposto nella borsa—
Le mani mi tremavano, non riuscivo a schiacciare i tasti!
A proposito, qual è il numero dell’ambulanza?
117?
118?
Dannazione, se l’avessi saputo, me lo sarei salvato in
rubrica.
“Un’ambulanza…..non è necessaria per queste cose.”
‘Lei’.
Anche se aveva quattro arti amputati, non aveva perso
conoscenza, mostrava addirittura un atteggiamento forte—un atteggiamento nobile,
parlando con me.
“Perciò…donami il tuo sangue.”
“…….”
Le dita che stavano pigiando i tasti del cellulare si
fermarono.
Improvvisamente mi ricordai di che cosa aveva parlato
Hanekawa durante il nostro incontro.
Un pettegolezzo diffuso solo tra le ragazze.
Cos’era?
Che cosa diceva?
Di notte.
Non andatevene in giro di notte da sole—
“….Capelli biondi.”
Capelli biondi.
I capelli biondi che—
Sotto l’illuminazione del lampione, i capelli biondi
erano abbaglianti.
Poi.
Non c’è l’ombra.
I lampioni circostanti erano tutti spenti, sotto l’unico
lampione acceso c’era ‘lei’, come se fosse sotto i riflettori di un
palcoscenico—
Certo, i suoi capelli biondi che brillavano sotto il
lampione erano veramente accecanti----ma.
Davvero.
Non aveva un’ombra.
Non è che non riuscissi a vedere l’ombra.
Quell’ombra non esisteva proprio.
“Il mio nome è”
Poi—lo disse.
“Il mio nome è Kiss-Shot Acerola-Orion Heart-Under-Blade……..
il vampiro dal sangue di ferro, dal sangue bollente, dal sangue freddo.”
Quei vestiti stracciati.
Da cui mancavano ben quattro arti.
Non mi importa non averli—disse lei.
All’interno delle labbra aperte—si riuscivano ad
intravedere due canini appuntiti.
Canini-------appuntiti.
“Il tuo sangue, verrà bevuto da me e diverrà la mia
carne—offrimi il tuo sangue.”
“…Parlando di vampiri,”
Deglutii e parlai.
“Non dovrebbero essere immortali—o forse non è così?”
“Ho perduto una gran quantità di sangue, per cui non
posso rigenerarmi, né trasformarmi. Andando avanti di questo passo—morirò.”
“…”
“Un umano che non può soddisfarmi…può provare l’estrema
gloria del divenire la mia carne.”
Le gambe mi tremavano senza interruzione.
Cosa stava succedendo?
In che cosa ero stato coinvolto?
Perché un vampiro era apparso dinanzi a me—mentre stava
per morire?
I vampiri, creature che non dovrebbero esistere,
esistevano.
Un vampiro immortale stava morendo.
Perché, è la realtà questa?
“Ehi……ehi.”
Guardava me, che tremavo e nemmeno riuscivo ad aprire
bocca. Si accigliò.
No, credo che fosse una smorfia causata dal dolore.
Come aveva perso entrambe le gambe e le braccia?
“Q…quindi? Svelto, prestami soccorso. Non c’è nient’altro di così eroico. Non devi fare molto,
appoggia la testa qui e poi farò tutto da sola.”
“……..Sangue, sangue…..non è sufficiente una trasfusione
di sangue?”
Lo chiesi perché non ero lucido.
Ma che diavolo!
Sembrava una sottospecie di battuta!
‘Lei’… Kiss-Shot Acerola-Orion Heart-Under-Blade
probabilmente pensò la stessa cosa, quindi non rispose.
No.
Probabilmente non aveva abbastanza energia per
rispondere.
“Quan------quanto te ne serve circa?”
Questa domanda era più mirata, quindi rispose.
“…..prima di tutto, dammi tutto quello che hai in corpo,
è urgente.”
“Capisco, tutto il sangue che ho…ah!”
Morirò quindi!
Ma quella frase non la pronunciai.
Questa persona mi fissava negli occhi.
Quegli occhi freddi.
Quelli erano—occhi che guardavano del cibo.
Non scherzo—dico seriamente.
Occhi non soddisfatti nemmeno se lo mangiano quel
cibo—cioè, un umano.
Questa persona sta per morire.
Perciò, dopo avermi mangiato, deve vivere.
Non è che le sto concedendo il mio aiuto.
Le sto permettendo di mangiarmi.
Non sta nemmeno usando i suoi poteri per cercare di
rimanere in vita.
“…”
Aspetta
un attimo.
Cosa sto
dicendo? Cosa sto pensando?
Perché—sto cercando di trovare un pretesto per salvare
questa donna?
Sto diventando pazzo?
Aiutare un vampiro?
Voglio dire, è un mostro.
Non so perché le manchino le braccia e le gambe, né
perché sembra sul punto di morire—ma, solo questo, non è una ragione
sufficiente.
Certo che finire coinvolti in queste cose…
Gli uomini devono abbracciare il pericolo?
Non puoi catturare una tigre se non entri prima nella sua
tana?
Questa persona non è umana—è inumana.
Un essere al di sopra degli umani.
Hanekawa
l’aveva detto.
“Per
cui…..sangue, dammi il sangue. Svelto….svelto, perché la stai tirando
per le lunghe, stolido.”
“…”
Non chiede nemmeno.
Come se farlo fosse un obbligo, sembrava dire il vampiro.
Indietreggiai un po’.
Dovrei essere in grado di fuggire…dovrei farcela a scappare.
Anche se è un vampiro, un mostro.
In una situazione in cui non ha né gambe né braccia,
dovrei essere in grado di scappare—perché appunto, non può inseguirmi.
Devo solo correre.
A quel punto, stavo cominciando a capire.
A quel punto, quella verità non si poteva negare.
Quindi.
Feci un altro passo indietro----
“Stai…stai scherzando, vero?”
I suoi occhi---erano deboli.
Era come se i freddi occhi di prima, ora stessero
cedendo.
“Aiuta—Aiutami?”
“…”
Il vestito a brandelli.
Le braccia e le gambe mancanti.
Un mostro che non ha l’ombra sotto la luce di un
lampione.
Con quei capelli biondi, pensai che fosse veramente molto
bella.
Davvero bellissima.
Dal profondo del mio cuore—mi sentii affascinato.
Non riesco a distogliere lo sguardo da lei, ecco cosa
pensavo.
Non riesco più a muovere i piedi.
Non è per colpa del tremore che non riesco a muoverli.
È solo che non ce la faccio.
“No….no.”
L’atteggiamento superbo e il modo di parlare usato finora
svanirono—i suoi occhi dorati, che avevano lo stesso colore dei suoi capelli,
all’improvviso si riempirono di lacrime.
Come una bambina.
Iniziò a piangere.
“No, no, no….non voglio morire, non voglio morire, non
voglio morire, non voglio morire! Aiutami, aiutami, aiutami, ti prego, ti
prego, ti prego. Se mi salvi, farò qualsiasi cosa!”
Stava piangendo così tanto!
Probabilmente non riusciva nemmeno più a vedermi dalle
lacrime.
Piangeva così, disperata.
E piangendo, parlava.
“Non posso morire, non posso morire, non voglio svanire,
non voglio scomparire! No! Qualcuno, qualcuno, qualcuno, qualcuno-----”
Un ragazzo che aiuta un vampiro.
Non esiste.
Non importa quanto parlasse, quanto piangesse—una persona
non si può lasciar convincere in quel modo.
Perché alla fine morirebbe.
Le serviva la quantità di un intero corpo umano.
Anche solo donare del sangue fa paura.
Queste cose—le odio, no?
Non mi piace caricarmi dei fardelli degli uomini, figuriamoci
di quelli dei mostri, sono troppo pesanti.
Provate voi a farvi carico di un problema di un vampiro.
La forza di un solo uomo non reggerebbe!
“Ahhhhhhh.”
Le sue lacrime—stavano cominciando a diventare rosse come
il sangue.
Non so.
Non lo so, ma probabilmente era il segnale che la morte
si stava avvicinando.
La morte di un vampiro.
Lacrime di sangue.
“Chiedo perdono, chiedo perdono, mi dispiace, mi dispiace, mi
dispiace……”
Alla fine, le sue parole di supplica divennero parole in
cerca di perdono.
Per cosa si stava scusando?
Con chi si stava scusando?
Ma—cosa ne potevo sapere io?
Era lì, chiedendo il perdono di un essere che nessuno
conosceva.
Probabilmente.
È un essere a lei superiore.
Per lei che è sul punto di morire, è un essere al quale
deve chiedere il perdono.
“Uaahhhhhh!”
A quel punto.
Iniziai a correre mentre urlavo.
Anche se i piedi non volevano muoversi, li obbligai a
farlo—con la schiena rivolta verso di lei, corsi con tutto il fiato che avevo.
Riuscivo ancora a sentire le sue richieste di perdono
dietro di me.
Quella voce, sono l’unico che riesce a sentirla?
Si sentono delle grida del genere, ma nessuno va lì a
vedere cosa sta succedendo?
Kiss-Shot
Acerola-Orion Heart-Under-Blade.
Dovrei aiutarla?
………Impossibile.
Morirei.
E poi è un mostro.
Un vampiro.
Non c’è bisogno di salvarla—giusto?
“…Ahh, al diavolo!”
Io.
Corsi per un po’, fino ad un luogo di raccolta rifiuti,
poi arrotolai bene la borsina che avevo con me.
La borsina al cui interno c’erano due giornali porno.
Di solito si butta la spazzatura di mattina, oltretutto l’immondizia
non viene raccolta di Domenica.
Eppure mi fermai ad un cestino, sono un ragazzo che ha
comunque un minimo di decenza.
Probabilmente, qualche liceale l’avrebbe trovato.
Ovviamente c’è la possibilità che questo non accada, ma a
me non serve più.
Morirò tra qualche istante, perciò non avrebbe senso
avere con sé quel tipo di giornalini—ahah!
Mentre si va a comprare giornalini erotici bisogna fare
più attenzione—di quello ero sicuro.
La mia forza, come umano, ormai aveva raggiunto il minimo.
“….”
Tornando indietro, verso quel lampione—i miei occhi,
ovviamente, iniziarono a gonfiarsi di lacrime.
I genitori.
Due sorelline.
Per me che avevo sempre evitato il contatto umano, in
quei momenti le uniche persone a cui potevo pensare erano queste—e solo quelle
quattro erano sufficienti a farmi piangere.
Membri della famiglia con i quali non avevo certo un buon
rapporto.
In particolare, dopo essere diventato un studente mediocre
del liceo, si era formata una certa distanza tra me e i miei genitori.
Non che pensavo di essere un piantagrane o che fossi
odiato.
Anche loro la pensavano così.
Solo che…si era formata questa distanza.
Succede sempre durante l’adolescenza.
Anche se è una cosa normale—se avessi saputo quello che
mi sarebbe successo, avrei parlato di più con loro.
Uscire furtivamente di casa e poi sparire nel nulla.
Ahah…beh, anche se avevo buttato via i due giornali, le
mie sorelle probabilmente avrebbero capito che mi era successo qualcosa mentre
andavo a comprare dei giornalini porno.
Ma va bene così.
Non importa cosa succederà, so che quelle due non
rivelerebbero mai una cosa del genere ai miei genitori.
Vi adoro ragazze, Fire Sisters1.
“…”
Stanno scendendo ancora lacrime.
Ripensandoci, avere poche persone da ricordare è di
grande aiuto—se avessi avuto degli amici superflui, non avrei fatto in tempo a
pensare a tutti.
Guardando da un’altra prospettiva però, se avessi avuto
delle altre relazioni umani, forse avrei preso una decisione diversa in questa
situazione, ecco ciò che pensai.
Di ritorno al lampione.
La vampira bionda era ancora lì.
Non piangeva più.
Non emetteva neppure un suono.
Ahah—si è addormentata.
Probabilmente aveva gettato la spugna.
“Non ti arrendere, stupida!”
Dissi così, poi mi avvicinai al suo corpo—di fronte a
lei, allungai il collo.
“Quello che accadrà dopo—lo lascio nelle tue mani.”
“…Uh?”
Lei—aprì gli occhi.
Un’espressione sorpresa li pervase.
“Posso—davvero?”
“Certo che no, idiota—”
Dannazione, dannazione, dannazione……..
Perché?
Perché doveva andare a finire così?
“P—Perché? Ho capito ogni cosa, ecco perché io, che non
sono in grado di fare nulla di buono, ti permetterò di vivere!”
Le dissi così.
Dissi tutto ciò seguendo il mio cuore.
“Non ho un motivo particolare per vivere, non ho una
ragione per cui rischiare la vita. Se anche una persona come me morisse, il
mondo non subirebbe alcun cambiamento!”
Non è per niente bello.
Non è una cosa per niente carina.
Però la mia vita è esattamente così.
Per far sì che questa creatura meravigliosa possa sopravvivere—
Non dovrei forse morire?
Questa era la mia decisione.
Sono un umano insignificante.
Un vampiro è un essere superiore—no?
“—Nella mia prossima vita, vivrò meglio. Costruirò delle relazioni
umane e mi impegnerò a mantenerle vive, non mi sentirò in colpa per delle
sciocchezze, l’odio verso ogni cosa non sarà più un mio problema, voglio
reincarnarmi in qualcuno così—ecco perché!”
Lo dissi.
Voglio dire.
Dirselo da soli è l’unico orgoglio che rimane ad un
essere inferiore come me.
“Ti aiuterò—perciò, bevi il mio sangue.”
“…”
“È tutto tuo, non lasciarne una sola goccia—bevilo tutto.”
“…Ah.”
Kiss-Shot Acerola-Orion Heart-Under-Blade—nonostante sia
solo una mia supposizione, probabilmente questa fu la prima volta che ringraziò
un’altra creatura che non fosse lei stessa.
“Ti ringrazio…”
Improvvisamente, un dolore acuto mi pervase il collo—sapevo
che mi aveva morso.
Persi conoscenza all’improvviso.
Poi, con l’ultima stilla di coscienza, mi ricordai.
Hanekawa Tsubasa.
E tutte le cose che la riguardavano.
Se si tenta di ricordarsi di amici a caso, non c’è
abbastanza tempo.
Avevo rischiato.
Se non me ne fossi ricordato prima, sono sicuro che non avrei
fatto in tempo----Wahaha, okay. Dovrei avere tempo a sufficienza per ripensare
al mio incontro con Hanekawa—non è poi così male.
No, in questo momento non sto parlando del fatto di
averle visto le mutandine.
Va da sé che pensando a lei mi sento come se qualcosa mi
stia ancora legando alla vita.
Datemi un po’ di tregua, almeno alla fine.
E così, io, Araragi Koyomi, un po’ prima del compimento
dei 17 anni, accettai la fine—o almeno, sarebbe dovuta andare così.
Note:
(1) Fire Sisters: o Sorelle di Fuoco, sono le sorelle minori di Araragi, Tsukihi e Karen. Sono praticamente le protagoniste in Nisemonogatari. Hanno un forte senso della giustizia e proprio per questo si sono date (e sono conosciute con) questo nome, Fire Sisters. Il fuoco sta ad indicare la passione della giustizia.
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Kiss-Shot, con gambe e braccia - Official Anime Art. |
Bellissimo capitolo. Non vedo l'ora di leggere il seguito.
RispondiEliminaVeramente un bel capitolo,non vedo l'ora di vedere tra qualche mese la versione animata
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